“E’ chiaro che chi non riesce a garantire governabilità non può dire di aver vinto. Non abbiamo vinto anche se siamo arrivati primi e questa è la nostra delusione”. Così Pier Luigi Bersani. “Questa cosa non avverrebbe in altri Paesi dove un voto del genere avrebbe garantito comunque la governabilità. Per noi non è così e credo che da questo si capirà chi ha voluto impedire la riforma della legge elettorale, non certo noi”.
“C’é stato un rifiuto della politica così come si è presentata in questi anni, di istituzioni inefficienti e di una politica apparsa moralmente non credibile”. “Ammonisco su un punto, il bicchiere va letto dai due lati noi siamo stati un punto di tenuta”. “Non ci sfuggono i rischi del paese sia chiaro, ma responsabilità è sinonimo di cambiamento. Non siamo qui a gestire per gestire”.
“La nostra ispirazione non èuna diplomazia con uno o con l’altro né discorsi a tavolino ma alcuni punti fondamentali di cambiamento, un programma essenziale da presentare al Parlamento per una riforma delle istituzioni, della politica, a partire dai costi e dalla moralità”. “Ho sempre detto che la ruota deve girare nel congresso del 2013, non abbandono la nave, dopodiché io posso starci da capitano o da mozzo”. Così Pier Luigi Bersani rispondendo ad una sua ipotesi di dimissioni da segretario Pd.
“So che fin qui hanno detto ‘tutti a casa’, ora ci sono anche loro, o vanno a casa anche loro o dicono che cosa vogliono fare per questo paese loro e dei loro figli”, ha spiegato Bersani rispondendo alla domanda a chi si rivolge la sua proposta per un governo di scopo. “Ragionare tema per tema è apprezzabile ma è anche piuttosto comodo, i governi funzionano tema per tema ma anche con la fiducia, in base ai temi uno deve dare la fiducia o no. Questa è la nostra costituzione, chi viene in parlamento fa i conti con la costituzione e si prende le sue responsabilità”.
Così Pier Luigi Bersani rispetto all’atteggiamento dei grillini di valutare riforma per riforma se voltarla. A chi gli chiede un commento a quanti dicono che con Renzi si sarebbero potute avere più chance di vittoria, Bersani ha risposto: “L’ho sentito anche io, ma più di far le primarie e far scegliere a tre milioni persone non so cosa potessi fare.. Non vorrei che con questo dibattito si oscurasse un dato più profondo e cioé che siamo in presenza di un problema profondo, per la prima volta in 60 anni c’é un meccanismo di impoverimento che la politica non riesce più a gestire e che dà luogo a risposte semplificatorie”.
“Noi dovremmo consegnare al Presidente della Repubblica le nostre impressioni che si farà un’opinione e sarà lui a dire quale sarà l’iniziativa capace di consegnare un governo a questo passaggio difficile”. “Io non intendo mettermi a imbastire accordi non si sa su che cosa… Quando toccherà a noi ci rivolgeremo al Parlamento”. “Ci confronteremo ma non penso che atteggiamenti diplomatici corrispondano al cambiamento che dicevo, dobbiamo ribaltare lo schema, non credo che il paese tolleri balletti di diplomazia…si riposassero”. Così Bersani ha risposto alla proposta di un dialogo avanzato da Silvio Berlusconi.
“Su questioni istituzionali siamo favorevoli a corresponsabilità, tra l’altro il M5S è il primo partito alla Camera, allora secondo i grandi modelli democratici ciascuno si prende le sue responsabilità…”. “La destra esiste in questo Paese, da noi ci sono Berlusconi e la Lega, ma la destra c’é in tutto il mondo”. “Siamo davanti al un passaggio più difficile e serve un meccanismo di difesa morale ed economica del paese. Credo che noi progressisti resteremo un punto di riferimento. Serve qualcuno che tenga la barra e io mi propongo”. Così Pier Luigi Bersani chiudendo la conferenza stampa dove ha avanzato una proposta al Parlamento per “un governo di cambiamento” con le forze che condividano i vari punti.
“Per noi si tratta di prendere atto con semplicità, consapevolezza e umiltà di quello che viene fuori dalle urne ribadendo la volontà di essere utili al Paese. Queste elezioni ci hanno consegnato una maggiore responsabilità: siamo una coalizione maggioritaria alla Camera e maggioritaria per i voti al Senato”. “Aspetto l’insediamento del Parlamento dopo ci saranno le sedi di confronto”.
Sarà Beppe Grillo ad andare da Napolitano per le consultazioni. Lo ha detto lui stesso ai cronisti a Genova. “La Costituzione? Non è perfettissima”. Cosa dirà a Napolitano? “Bé, devo vedere. Sono personaggi che fanno parte della storia.” – Aspetta che crolli tutto? “No, è già crollato tutto”. “Nei prossimi giorni assisteremo a una riedizione del governo Monti con un altro Monti. L’ammucchiata Alfano, Bersani, Casini, come prima delle elezioni. Il M5S non si allea con nessuno come ha sempre dichiarato, lo dirò a Napolitano quando farà il solito giro di consultazioni”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog.
“Noi non siamo contro il mondo. Vedremo riforma per riforma, legge su legge. Se ci sono proposte che rientrano nel nostro programma, le valuteremo”, ha aggiunto Grillo. “Adesso faranno quello che c’era prima, ovvero il Pdl insieme al Pd meno elle. Andranno avanti al massimo un anno. Tenteranno il governissimo. Noi lo impediremo”: Lo ha detto Beppe Grillo a Genova.
“Se non ci sono soldi non si fanno le grandi opere, né la Tav né la Gronda. Per chi perderà il lavoro noi proponiamo il reddito di cittadinanza”. “Non è il momento di parlare di alleanze”, ha detto Grillo a Genova. “Ora bisogna ritrovare la solidarietà con il Paese, perché non siamo più una comunità”. “Come Predente della Repubblica mi piacerebbe Dario Fo. E’ un premio Nobel con grande lucidità. E’ un ragazzo, ha capito subito cosa stava succedendo. E’ una mente aperta e noi abbiamo bisogno di menti aperte”.