Si sono concluse le consultazioni flash al Quirinale. Il capo dello Stato si è preso un momento di riflessione. Berlusconi apre alle larghe intese. M5S: ‘Napolitano ci dia l’incarico sul programma, poi diremo nome. No a Bersani e pseudo-tecnici’. E dalla web tv Grillo attacca i politici: ‘Partiti finiti’. Vendola: ‘Impossibile con Pdl, incarico a Bersani’. Scelta Civica: ‘Grande coalizione per governo stabile, faremo il necessario’. Infine il Pd: ‘Non idoneo un governissimo. Appoggiamo le scelte di Napolitano’.

PD: E.LETTA, NON IDONEO UN GOVERNISSIMO – “I contrasti aspri tra le forze politiche – ha detto Enrico Letta, vicesegretario del Pd, dopo l’incontro con il presidente Napolitano al Quirinale – rendono non idoneo un governissimo con forze politiche tradizionali”. “Al presidente della Repubblica confermiamo fiducia piena e profonda gratitudine – ha aggiunto Letta. ‘Non mancherà il nostro supporto responsabile alle decisioni che prenderà”. “L’idea di rivotare con l’attuale legge elettorale è profondamente sbagliata”. “I troppi ‘no’ ascoltati nei giorni scorsi, a cui si aggiungo i ‘no’ di stamattina, e cioé ‘no’ a un governo istituzionale o a un governo del presidente, oltre a quelli ascoltati nelle consultazioni, rischiano di negare quel cambiamento” la cui richiesta era emersa dalle urne. “I troppi ‘no’ ascoltati nei giorni scorsi, a cui si aggiungo i ‘no’ di stamattina, e cioé ‘no’ a un governo istituzionale o a un governo del presidente, oltre a quelli ascoltati nelle consultazioni, rischiano di negare quel cambiamento” la cui richiesta era emersa dalle urne, ha sottolineato Letta.

M5S, DISPONIBILI A GOVERNO 5 STELLE – ‘Siamo disponibili ad un governo 5 stelle’. Nel momento in cui Napolitano dovesse dare incarico al M5S noi in brevissimo tempo daremo al Presidente nome e programma”. Lo ha detto Vito Crimi al termine delle consultazioni al Quirinale. ‘Nessuna fiducia a esecutivi politici o pseudo tecnici’. “Abbiamo ribadito quanto già detto nella precedente consultazione e cioé che siamo disponibili a formare un governo Cinque Stelle e rilanciamo questa opportunità”. Ha detto Crimi. “Un governo che – ha aggiunto – possa immediatamente avviare alcune iniziative come il reddito di cittadinanza e il rilancio delle pmi”. “Non è un’ipotesi che abbiamo in campo… Nel momento in cui dovesse essere fatto un nome…”. Così il presidente del gruppo parlamentare del Senato di M5S ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se avrebbero dato la fiducia a “un governo istituzionale del presidente”. Quale è il candidato premier del M5S? “Per noi l’importante è il progetto politico che si riassume nei 20 punti del programma . Il nome del candidato premier non è essenziale”. Così risponde la capogruppo del M5S Roberta Lombardi alle domande dei giornalisti al Quirinale. Sarà per l’importanza del luogo, il Quirinale, o per la solennità dell’occasione, le consultazioni, anche il grillino Vito Crimi si ‘abbandona’ al gergo istituzionale e nel riferire la posizione del M5S chiama “onorevole” la ‘collega’ Roberta Lombardi. ‘Richiamato all’ordiné dai cronisti ai quali non è sfuggita la piccola gaffe, Crimi si corregge, sorridendo: “Ah già è vero, lei è una cittadina…”. La Lombardi davanti ai flash sorride soddisfatta. “Mai parlato di governo pseudo-tecnico”. Lo ha affermato Beppe Grillo chiamando Sky tg 24.

ALFANO, CI RIMETTIAMO A VALUTAZIONI NAPOLITANO – “Il tentativo del Pd di scaricare su altri responsabilità che sono tutte e solo sue – aggiunge il segretario del Pdl – è un’ ulteriore prova della mancanza di visione e di sensibilità all’interesse nazionale di Bersani, del suo partito e dei suoi alleati. Mai e in nessun caso il Capo dello Stato, nei colloqui con noi, ha preso in considerazione e quindi neppure avanzato ipotesi di cosiddetti ‘Governi del Presidente’ o ‘istituzionali’ o “tecnici”, che avrebbero visto comunque la contrarietà non solo nostra, ma della enorme maggioranza degli italiani, dopo la fallimentare esperienza del governo Monti”. “A questo punto – osserva – la responsabilità ricade unicamente e storicamente sul Pd. E’ bene avere chiari tutti i passaggi di questa vicenda: dopo il sostanziale pareggio elettorale, il Pdl ha subito manifestato attenzione all’esigenza di garantire governabilità al Paese attraverso una grande intesa tra le forze maggiori, in primo luogo per corrispondere alla necessità di alleggerimento fiscale e di rilancio dell’economia che sale dal Paese”. “E’ questo il cambiamento che l’Italia attende – conclude – a ciò il Pd ha risposto dicendo sempre e solo no; occupando tutte le cariche istituzionali; inseguendo ogni giustizialismo; facendosi umiliare dai grillini; rifiutando ogni analisi seria sulla drammaticità della situazione economica delle famiglie e delle imprese. Ora il Pd raccoglie ciò che ha seminato. A questo punto, ci rimettiamo con fiducia alle valutazioni del Presidente Napolitano”.

 

 

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