Beppe Grillo attacca i giornalisti dal suo blog. “Taci, il giornalista ti ascolta! Si nascondono ovunque. L’unica difesa è il silenzio, il linguaggio dei segni”. “I giornalisti non possono infestare Camera e Senato e muoversi a loro piacimento – scrive – Vanno disciplinati in spazi appositi, esterni al Palazzo. Per un’intervista chiedano un appuntamento, non bracchino i parlamentari per le scale o al cesso. All’ingresso di Montecitorio e di Palazzo Madama va posto un cartello ‘No gossip.Il Parlamento non e’ un bordellò.
“Il Parlamento è il luogo più sacro, di una sacralità profana, della Repubblica Italiana, ma é sconsacrato ogni secondo, ogni minuto, frequentato impunemente, spesso senza segni di riconoscimento, da folle di gossipari e pennivendoli dei quotidiani alla ricerca della parola sbagliata, del titolo scandalistico, del sussurro captato dietro a una porta chiusa. Qualche deputato li scambia talvolta per colleghi e parla, parla per ritrovare sul giornale quella che credeva una conversazione privata. Mercanti di parole rubate”, si legge sul blog del leader ‘cinque stelle’. “All’ingresso di Montecitorio e di Palazzo Madama va posto un cartello “No gossip. Il Parlamento non è un bordello”, prosegue. Poi, dopo aver citato la cacciata dei mercanti dal tempio, Grillo racconta lo sfogo di un parlamentare che si lamenta perché “nel Parlamento romano. All’ingresso o in ascensore, anche all’urinatoio con il microfono nel taschino c’é sempre un giornalista senza tesserino”. La ‘lettera’ si conclude così: “Eppure, in questo posto impossibile io gli ho detto ‘fanculo tu gli hai detto ‘fanculo tra la gente”.