In Italia si è diffusa la peste rossa e “gli untori sono immancabilmente il PD (spesso alleato con Forza Italia o con quello che ne resta) e le cooperative rosse”. Così Beppe Grillo sul suo blog dove aggiunge: “gli untori della Peste rossa sono permalosi, chi li accusa è sempre in odore di fascismo, nazista, contro l’informazione, antidemocratico e non si accorgono che così si qualificano per quello che invece sono loro: fascisti, anzi ‘fascistelli'” che fa più figo, per dirla alla De Benedetti”. – “Nel 1300 in Europa arrivò la peste nera e “i rimedi messi in campo furono solo dei palliativi, un po’ come gli 80 euro di Renzie (da lui definiti con spregio e sarcasmo ‘l’antipasto’): preghiera, penitenza, quarantena dei malati, sfollamento delle persone sane e ricerca di capri espiatori” dice Grillo per introdurre il concetto della nuova peste, quella rossa, “più subdola, insidiosa, che si è qualificata come cura invece che malattia. Un farmaco miracoloso venduto da imbonitori del “lavoro, lavoro, lavoro”,ricatto che verrebbe eliminato con il reddito di cittadinanza, e del politicamente corretto. I suoi effetti sono stati il deserto della produzione, la morte dell’innovazione, il cemento come idea di futuro e il massacro dell’ambiente”. “La Peste rossa – continua Grillo – ha ormai i suoi luoghi dove si possono ammirare nuove Hiroshima nostrane. Dal MPS di Siena, alla Lucchini di Piombino, alla Sorgenia di Vado, all’Olivetti di Ivrea, alla Telecom (ex) Italia, alle nuove schiavitù di Prato, all’ILVA di Taranto alla Tav in Val di Susa. Un elenco interminabile dove il minimo comun denominatore è la crescita spacciata per progresso. Gli untori sono immancabilmente il PD (spesso alleato con Forza Italia o con quello che ne resta) e le cooperative rosse, quest’ultime instancabili cementificatrici del territorio con i soldi pubblici, dalla Val di Susa all’Expo di Milano. Gli untori della Peste rossa sono permalosi, chi li accusa è sempre in odore di fascismo, nazista, contro l’informazione, antidemocratico e non si accorgono che così si qualificano per quello che invece sono loro: fascisti, anzi ‘fascistelli’ che fa più figo, per dirla alla De Benedetti. Durante il tour elettorale ‘Vinciamonoi’ mi recherò in raccoglimento in questi luoghi martoriati, sono a stato per ora a Piombino e a Siena. Attenti agli untori e in alto i cuori!”.

 

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