“Troveremo un compromesso sull’Imu, ma è solo una delle tante voci che pesano sulle famiglie. Evitiamo guerre di religione, l’obiettivo è aumentare il potere d’acquisto”. Lo afferma il viceministro dell’Economia Stefano Fassina, secondo cui “non c’é dubbio che gli sforzi andrebbero concentrati sulle tasse che gravano sul lavoro e sull’impresa”. Su questo, dichiara in un’intervista alla Stampa, “cercheremo di convincere il Pdl”.

Fassina si dice d’accordo con Angela Merkel sul fatto che quello dell’Italia sia anzitutto un problema di competitività e di produttività, “ma la condizione necessaria per raggiungere l’obiettivo è il sostegno della domanda e della crescita dell’ economia. Bisogna mettere insieme Keynes e Schumpeter: per generare innovazione ci vogliono anche stimoli anticiclici”. Intervistato anche dall’Unità, Fassina auspica “un’Europa diversa”, non quella “egemonizzata dai conservatori e che oggi ha la maggioranza nella Commissione, nel Consiglio e nel Parlamento”, ma un’Europa “dei progressisti, che individua la civiltà del lavoro come fattore propulsivo”. Il viceministro sottolinea “il fallimento delle politiche di austerità. Dopo 5 anni di manovre – osserva – l’Europa è più indebitata di prima, e si continuano a invocare mitiche riforme strutturali. Certo, l’Italia ha bisogno di un nuovo fisco e una pubblica amministrazione più efficiente, ma la priorità di oggi è la domanda interna. Se continuiamo a insistere con il rigore di bilancio e le riforme – avverte – andiamo a sbattere, sul piano economico e sulla tenuta democratica”.

 

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