La nuova tassa sulla casa, l’Imu, sarà pagata in tre rate: 16 giugno, 16 settembre e 16 dicembre. La norma vale solo sulla prima casa e sulle pertinenze, mentre per la seconda casa restano le due rate, acconto a giugno e saldo a dicembre. E’ questa la principale novità del decreto Fiscale all’esame della commissione Finanze della Camera, che ha approvato un emendamento del relatore Gianfranco Conte. In serata il governo ha anche presentato un emendamento che annulla il Beauty contest, cioé l’assegnazione gratuita delle frequenze Tv, sostituita da un’asta.
Domani si saprà se il testo del governo sarà dichiarato ammissibile. Per quanto riguarda l’Imu sulla prima casa le novità del decreto riguardano anche il caso di coniugi separati o divorziati: a pagare la nuova imposta sulla casa sarà chi ci abita, a prescindere dal fatto che ne sia proprietario; ai fini dell’Imu vale dunque il “diritto di abitazione”. Vengono poi messi paletti per evitare abusi sulla prima casa: l’aliquota agevolata e la detrazione si applica per l’immobile dove abita tutto il nucleo familiare e comunque sarà possibile solo un’agevolazione a famiglia. Vengono alleggerite le tasse sulle dimore storiche e restano invece fuori da ogni tassazione quelle distrutte dopo il terremoto del 2009 in Abruzzo. Saranno votati domani due altri emendamenti. Il primo dell’Udc Gianluca Galletti stabilisce che il contribuente ha facoltà di scegliere se pagare l’Imu sulla prima casa in tre rate o in due; in molti masi può convenire questa seconda soluzione. Inoltre resta da votare l’emendamento che dà la possibilità di pagare l’Imu con il bollettino postale e non solo con l’F24. Ma non solo casa. Il decreto fiscale al voto della Commissione Finanze della Camera, che darà il suo ok domani, si arricchisce anche di altre norme. Arriva, nel consenso generale, l’esenzione per le borse di studio, che invece il Senato aveva deciso di tassare quando superavano gli 11.500 euro. Stamattina una delegazione di specializzandi, che protestava davanti a Montecitorio, è stata ricevuta alla Camera, dopo di che la norma è stata cassata dalla commissione Finanze. Slitta, ancora una volta, la norma che impedirà i pagamenti in contanti per stipendi e pensioni della pubblica amministrazione oltre i 1.000 euro. Il nuovo termine è al primo luglio. Nuova proroga anche per l’imposta straordinaria sugli scudati: in questo caso il nuovo termine è invece fissato al 16 luglio. Nel decreto fiscale vengono poi recepiti i contenuti delle intese già raggiunte tra governo e enti locali: sul patto di stabilità interno, che diventa “orizzontale nazionale”, e sullo sblocco dei fondi, quasi un miliardo di euro, per l’edilizia sanitaria. La commissione ha pure approvato una modifica delle accise sull’energia elettrica per le piccole e medie imprese e per le auto elettriche, decisione contestata da Confindustria. Arriva infine la tassa sugli aerotaxi: l’ha proposta sempre il relatore al decreto fiscale, Gianfranco Conte (Pdl). Sarà di 100 euro a passeggero per tragitti non superiori a 1.500 chilometri. E raddoppierà per tragitti superiori ai 1.500 chilometri. L’imposta sarà a carico del passeggero e sarà versata dal vettore.