Premio di maggioranza al partito che vince e ripristino delle preferenze. Sono questi i due punti, a quanto raccontano alcuni presenti, su cui Silvio Berlusconi e il vertice del partito riunito a palazzo Grazioli avrebbero trovano un’intesa.
Il Pdl è dunque pronto a discutere con le altre forze politiche la possibilità di raggiungere un accordo, anche se spiegano dal partito, le chance di trovarlo sono ridotte al minimo. Tant’é che la soluzione più probabile è quella di confrontarsi direttamente in Aula e provare a trovare in Parlamento i voti per modificare l’attuale sistema elettorale. Nel corso della riunione, sempre secondo quanto riferiscono, Berlusconi avrebbe insistito sulla necessità di andare avanti con l’obiettivo di approvare il semipresidenzialismo, riforma che dalla prossima settimana sarà di nuovo in discussione nell’Aula di palazzo Madama. La speranza del Pdl è quella di approvare in prima lettura al Senato la riforma presidenzialista in modo da “inchiodare” il resto dei partiti, ed in particolare il Pd, di fronte alla responsabilità di approvare le riforme. L’ipotesi di una legge elettorale proporzionale con le preferenze rappresenta anche un amo che il Cavaliere getta all’Udc da sempre favorevole al ripristino della scelta dei parlamentari da parte degli elettori. Un sistema di questo tipo poi, fanno sapere a via dell’Umiltà, troverebbe una certa disponibilità anche nella Lega Nord. Negli ultimi giorni si sarebbero intensificati i contatti tra il segretario del Pdl Angelino Alfano e quello della Lega Nord Roberto Maroni proprio per discutere di riforme e legge elettorale. L’asse con il Carroccio nell’approvazione del semipresidenzialismo potrebbe ripetersi anche sulle eventuali modifiche all’attuale sistema di voto. Se la legge elettorale è stata l’argomento clou del vertice a via del Plebiscito, la riunione è servita anche a fare il punto sui provvedimenti all’esame del Parlamento, ed in particolare sulla Spending Review che il Pdl chiede di approvare velocemente. Così come non è escluso che il Cavaliere con lo stato maggiore del partito abbia ragionato sui possibili scenari in vista del 2013.