Enrico Letta non ci sta a farsi logorare. Il giorno dopo il videomessaggio di Silvio Berlusconi, che non ha fugato i dubbi sulla tenuta del governo, il premier ha chiarito che non fara’ il “punching ball”. Intanto, “siamo in uno stato di diritto, non ci sono persecuzioni”, ha premesso Letta con evidente riferimento all’attacco di Berlusconi alla magistratura. “Si cerca di usare il governo come punching ball, tutti se le danno di santa ragione, noi continuiamo a lavorare, ha assicurato.
E poi “non c’ho scritto Jo Condor, al momento opportuno giocheremo all’attacco”. Le tensioni pero’ sono fortissime. Continua la battaglia su Iva e Imu. Stefano Fassina ha chiesto di nuovo la reintroduzione dell’imposta su un milione di immobili di pregio a oggi esentati per recuperare 2 miliardi necessari a evitare l’aumento dell’Iva. L’imposta “non si tocca”, ha ribadito Renato Brunetta, Letta deve “convocare al piu’ presto la cabina di regia governo-maggioranza per fare chiarezza sui conti pubblici italiani”. Ad aggiungere sale sulle ferite, questa mattina in Aula alla Camera la maggioranza si e’ spaccata sul provvedimento contro l’omofobia. Dopo giorni di trattative e rinvii dell’esame del testo, il Pdl ha annunciato voto contrario e sbattuto la porta in faccia al Pd. Pesa il primo passo compiuto ieri sera verso la decadenza di Silvio Berlusconi. La giunta per le immunita’ del Senato tornera’ a riunirsi, in seduta pubblica, il 4 ottobre. E pesa il messaggio di ieri del Cavaliere. Berlusconi e’ tornato a Roma questa mattina dopo settimane di assenza. A palazzo Grazioli ha riunito Fedele Confalonieri e Gianni Letta. Nel pomeriggio poi vedra’ i ministri del Pdl. Le parole usate dall’ex premier nel video non hanno certo rassicurato il Pd sulla tenuta del governo e del resto non e’ stata per nulla tenera neppure la reazione di Guglielmo Epifani. Dalle file dei democratici iniziano ad arrivare richieste sempre piu’ pressanti di un chiarimento. “E’ necessario sapere cosa intende fare il PdL nei confronti del governo”, ha sottolineato Gianni Cuperlo. Contro l’affondo di Berlusconi nei confronti dei magistrati oggi e’ arrivata la dura replica del Csm. “I magistrati, che svolgono quotidianamente il proprio lavoro con impegno, professionalita’ e imparzialita’, non meritano l’addebito di intenti persecutori o si complotti”, ha messo nero su bianco il comitato di presidenza del Csm.