Si è concluso ieri sera tardi il Consiglio dei ministri che aveva all’esame le misure del governo contro la crisi. Il Consiglio dei ministri ha approvato un emendamento alla legge di stabilità. E’ quanto si apprende da fonti di governo. “Decreto legge alla memoria:
quando si calano le braghe bisogna stare molto attenti a coprirsi le spalle perché svolazzano i temuti uccelli paduli…”. Così il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli esprime il suo “totale disappunto” per la mancata approvazione delle misure anticrisi per decreto. Dismissioni degli immobili, con attenzione anche al patrimonio della difesa; misure per favorire con la leva fiscale gli investimenti in infrastrutture pubbliche; norme sul trasporto locale e quelle relative al pubblico impiego. Potrebbero essere queste le misure che troveranno spazio nel maxiemendamento del governo. Secondo quanto si è appreso, al momento, il testo – e in particolare la suddivisione delle norme tra emendamento, successivo decreto e possibile disegno di legge – non è ancora stato definito nei dettagli. Alcuni tavoli tecnici lavoreranno ancora per limare le misure che saranno inserite come emendamento alla Legge di Stabilità. Secondo quanto si apprende, al termine della riunione sarebbe stato consegnato un testo con le misure che però potrebbe non corrispondere a quello del maxi emendamento. Il termine per gli emendamenti, comunque, è stato fissato a venerdì dalla commissione Bilancio del Senato. Uno dei nodi è che la legge di Stabilità, così come previsto dalla riforma delle leggi di bilancio, non può essere emendata con qualsiasi tipo di contenuto. In particolare possono essere inserite le sole misure che hanno impatto diretto sui “saldi” e tra queste non possono figurare misure per lo sviluppo. Potrebbero invece trovare spazio: le norme per le dismissioni del patrimonio pubblico, che incidono sul debito; le misure sul trasporto locale, che impattano sui conti degli enti territoriali; le norme per favorire le infrastrutture, che utilizzano la leva fiscale; le norme sul pubblico impiego e sulla pubblica amministrazione, per le quali è previsto un apposito capitolo nella nuova “Finanziaria”.