“Il diritto-dovere di decidere spetta al Parlamento e al governo”. Davanti alla platea della Bocconi, di cui è stato studente, rettore e presidente, Mario Monti non cita espressamente il tavolo con le parti sociali, ma nel parlare dei giovani che sono spesso poco ascoltati, a quello pare riferirsi:
“Siamo coinvolti in modalità e riti collegiali di presa delle decisioni, come è giusto che sia in un Paese nel quale ci sono tante categorie e forze che sono rappresentate e che devono partecipare alle decisioni o perlomeno essere ascoltate. Ma il diritto-dovere delle decisioni spetta essenzialmente al Parlamento e al Governo, ma non è quasi mai seduta a quei tavoli, spesso sconfinati, la voce dei giovani e delle generazioni future”. Per quanto riguarda il suo futuro, invece, il presidente del Consiglio spiega: “Molto presto il mio temporaneo incarico di governo verrà a scadenza, farò certamente in tempo a completare qui in Bocconi il quadriennio per il quale ero stato nominato”. E sulla riforma del mercato del lavoro, tema caldo di questi giorni, torna il ministro Elsa Fornero che si dice “tranquilla” sul buon esito della trattativa: “La mia fiducia e la mia determinazione sono salde”. E se anche la frase di Mario Draghi 1 sula morte dello stato sociale “è molto tranchant”, qualcosa da cambiare c’è: “Non so se questa diagnosi così cruda sia vera e da condividere: lo stato sociale così come lo abbiamo condiviso e costruito ha bisogno di profonda revisione, non per farlo morire ma per farlo rinascere su basi nuove”.