“Adesso che gli italiani possano ancora credere alla serietà ” di Berlusconi “mi ricorda la fiaba del pifferaio magico con i topini che vanno ad annegare in quel fiume”. “E’ uno che ha già illuso gli italiani tre volte. La prima vota mi sono fatto illudere anch’io”. Lo afferma Mario Monti a ‘Porta a Porta’.

“Non è vero che l’Italia è un Paese debitore, noi bensì abbiamo aiutato gli altri e ci siamo salvati con le nostre mani”, ha aggiunto il professore. Monti sottolinea che “quanto è stato dato alla Grecia ci è costato” e che “l’Italia non è vero che è un Paese debitore”. “E’ vero che la Bce ha lavorato per dare più respiro ai mercati ma questo è stato possibile anche grazie all’Italia”. Poi Monti replicando al segretario del Pd in merito alla tenuta dei conti pubblici, ha detto: “Voglio rassicurare Bersani: non c’é polvere sotto i tappeti”.

“E’ puerile che scarichi le colpe su chi ha governato nell’ultimo anno e perché nessuno dei partiti voleva governare: mi hanno dato un bel piedistallo di impopolarità “. “Ho chiesto agli italiani dei sacrifici che possono essere dissipati in 3-4 mesi se al governo arriva un nuovo illusionista o un vecchio illusionista ringalluzzito – ha detto Monti -. “Ci sono offerte politiche in giro che sono offerte di antipolitica, sono il partito della rabbia. Noi non lo siamo”. Secondo Monti la sua proposta politica “é diversa da tutte le altre”. La promessa di abbassare le tasse, ha spiegato Monti, “é illusionistica se fatta da Berlusconi, fatta dal principale responsabile dell’alto livello delle tasse di oggi”.

“La pressione fiscale deve diminuire, i governi succeduti in questi anni l’hanno aumentata troppo. Assolutamente non penso ad un’imposta patrimoniale”, ha detto il professore secondo il quale è necessario ridurre la spesa pubblica. Monti replica quindi alle obiezioni di Vendola che lo critica per aver alzato la bandiera della riduzione delle tasse: “io – dice – non alzo bandiere se non quella dell’Italia. Ho la viva speranza che si possa ridurre la pressione fiscale se si lavora sulla struttura dello stato in modo più incisivo di quanto Pd e Pdl hanno consentito finora”.

Ad una domanda sull’ipotesi di alleanze post voto, ha aggiunto: ‘Noi non ci schieriamo a favore di nessuno. Vedremo che cosa avrà da dire Bersani o altri, Bersani é il più verosimile in base ai sondaggi. Dipenderà, noi non siamo e non saremo mai la stampella di nessuno. Vogliamo essere il pungolo di tutti’. “Voglio che l’Imu venga ridotta, ma senza fare giravolte come quelle che ho visto nel 2008 che ho visto fare, se non sbaglio, qui da lei in questo studio da chi ha promesso di eliminarla e poi è stato costretto a reintrodurla”. “Credibilità è la parola.

Dipende da chi dice queste cose. Se le dice Berlusconi…”, ha poi detto il professore citando una tabella del “sito pagellapolitica.it”. “E’ un bagno di verità utile a tutti noi che corriamo alle elezioni perché viene calcolato il tasso di veridicità di noi politici. E’ uscito ieri ed è molto interessante, perché inchioda ognuno di noi a ciascuna informazione – aggiunge – Monti è all’89% di veridicità, Bersani al 73%, Berlusconi al 51%, Grillo al 44%”. “Anche il punto in più di Iva potrebbe essere evitato ma dipende da quanto si riesce a ridurre della spesa pubblica e c’é moltissimo ancora da fare”. “Mi hanno dato un piedistallo dove, su, c’era una croce. E quando” si è trattato di prendere decisioni impopolari “dal Pdl più che dal Pd sono state prese delle distanze. Per me è stata realmente una via crucis”.

Cosi’ Monti a ‘Porta a Porta’ replicando a chi nel Pdl afferma che aveva promesso di non scendere in campo. La legge elettorale, ha ancora detto Monti, “penso non sia equa che vada oltre le esigenza di una governabilità politica. E’ una delle eredità peggiori della legislatura che sta per chiudersi, della non capacità o non volontà di non cambiare una legge elettorale che merita il nome con il quale è stata battezzata”. “La riduzione dei parlamentari, il governo non poteva farla perché ci voleva una riforma costituzionale. Questa sarà la cosa che io proporrei nel primo consiglio dei ministri”, ha aggiunto il professore.

 

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