L’Italia non è più a rischio. Parola di Mario Monti. Il premier italiano, a New York per partecipare all’Assemblea generale dell’Onu, lo ha ripetuto a più non posso, negli incontri ufficiali come nel corso dei molti appuntamenti con analisti, imprenditori e investitori.

E lo ha ripetuto anche nell’intervista televisiva rilasciata al famoso anchormen della Pbs, Charlie Rose. Monti ribadisce che non è in corsa per la carica di primo ministro e che dopo le prossime elezioni l’esecutivo tecnico da lui presieduto si metterà da parte: “Confermo che non mi candiderò. Credo che non potrei essere candidato perché sono un senatore a vita, e i candidati sono candidati per diventare memmbri del Parlamento”, sottolinea il premier, spiegando come “quando ci saranno le elezioni l’intero governo si dimetterà, probabilmente il prossimo aprile”. “Dopodiché – ribadisce – toccherà ai partiti politici, in base ai risultati del voto, esprimere la loro volontà sulla nuova configurazione politica dell’Italia”. Monti però ci tiene ad evidenziare come questo governo composto da tecnici sia arrivato lì dove altri non erano riusciti: “Penso che abbia aiutato non essere politici – spiega – non dover combattere per il consenso, ma semplicemente cercare ed avere il sostegno dei tre più grandi gruppi politici in Parlamento, che ci hanno dato il loro aiuto nonostante non abbiano nessuna loro personalità nel governo”. “E la cosa divertente, ma in fondo incoraggiante non tanto per questo governo ma per il Paese – prosegue – è che gli italiani hanno subito forse la più dura e intensa cura di sempre ma sembrano avere fiducia nel governo”. Il premier rassicura quindi tutti coloro che lo ascoltano sul risultato ottenuto con le drastiche misure prese dal suo governo: l’Italia non rischia più di infiammare la crisi del debito. “Spero si possa ora dire con sicurezza. Non si può mai sapere con gli sviluppi turbolenti del mercato, ma sono abbastanza sicuro che sia così”, afferma Monti, ricordando come “ovviamente non erà così quando assumemmo il nostro incarico lo scorso novembre”. E che l’Italia non sia più a rischio “é importante per l’intera Eurozona, l’intera Europa per l’economia mondiale”.

 

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