Dopo Standard&Poor’s il nuovo ‘schiaffo’ arriva da Moody’s. Poco meno di 2 settimane dopo il taglio del rating sul debito italiano da parte di S&P, è la volta di Moody’s a declassare da Aa2 ad A2 il ‘voto’ sull’Italia. Con l’aggravante di un outlook, cioé una prospettiva futura, negativo. A pesare su una valutazione che vede Roma unica capitale del G7 così in basso, sono – spiega l’agenzia americana – “le incertezze economiche e politiche” che mettono a rischio il raggiungimento da parte del governo degli obiettivi di risanamento del bilancio. “C’é una crescente incertezza per il governo nel raggiungere gli obiettivi di consolidamento di bilancio – spiega infatti Moody’s – Più della metà delle misure di consolidamento sono basate sulla crescita delle entrate, i piani sono vulnerabili per l’elevato livello di incertezza intorno alla crescita economica in Italia e ovunque nella Ue. Inoltre – proseguono gli analisti della agenzia di rating – il consenso politico sui tagli aggiuntivi alla spesa può essere difficile da raggiungere. Ne consegue che il Governo potrebbe trovare difficile generare quell’avanzo primario necessario per ridurre sostanzialmente il trend del debito pubblico e degli interessi”. L’economia italiana, inoltre, continua ad essere caratterizzata da “debolezze strutturali”, ostacoli alla crescita “che non possono essere rimossi velocemente” e che rendono il Paese più “suscettibile” agli shock finanziari. Il “rischio di default” – osserva Moody’s – “é remoto”, ma “la vulnerabilità è aumentata”.