Rischio default per gli atenei italiani, in particolare per quelli del Mezzogiorno, con i tagli previsti dalla legge di stabilità. Parola del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo che in un’intervista al Mattino lancia un appello al Parlamento: “sul bilancio dello Stato, 1500 miliardi, sono briciole i fondi che chiedo per sostenere una visione strategica dei saperi. Ne va del futuro dell’Italia e delle classi dirigenti che dovremo ricostruire”.

Il ministro sottolinea che occorre trovare 400 milioni di euro nella legge di stabilità mentre per ora la disponibilità é di 100 milioni di euro. “Senza fondi – spiega – è vanificata anche l’abilitazione nazionale per i nuovi docenti universitari”. “Non riusciremo ad assumerli come docenti universitari” dice. “La realtà – aggiunge – è che la metà delle università italiane supera il limite dell’80% del bilancio per le spese del personale, limite oltre il quale c’é un serio pericolo sul loro futuro. Perché le risorse debbono servire si per il personale, ma principalmente per servizi, ricerca e gestione”. A proposito del concorso per la scuola Profumo sottolinea che i vincitori andranno in cattedra “già con l’anno scolastico 2013-2014”. Dai test è emerso che “il 30% dei candidati era under 35, il 50% in una età compresa tra i 35 e i 45 anni, il 20 per cento al di là dei 50. I risultati migliori li abbiamo registrati nella prima fascia, segno che la prova logica è stata superata da chi ha accompagnato la preparazione con conoscenze di computer based e familiarità con i test di logica”. Dopo l’esperienza di governo il ministro tornerà al Politecnico di Torino, non si candida a nulla.

 

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