“Correggere gli errori del passato per ridisegnare i confini di un diritto è un compito a cui la politica non può sottrarsi”. Così Camilla Sgambato a distanza di qualche mese torna sulla vicenda della cosiddetta “quota 96”, i circa 4.000 lavoratori, tra docenti e personale ATA che avrebbero maturato i requisiti per il pensionamento nel corso dell’a. s. 2011/2012 ma che invece sono rimasti e restano in servizio a causa della mancata previsione nella riforma Fornero della specificità del comparto scuola. Con altri deputati del gruppo Partito Democratico, la parlamentare, che è anche componente della commissione Cultura e che sul tema era già intervenuta ad agosto scorso con una sollecitazione al Governo, ha ora sottoscritto una interpellanza urgente al ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministro della Funzione pubblica per “riconoscere e garantire la specificità della scuola in relazione ai requisiti per il pensionamento” e, di conseguenza, “incrementare le immissioni in ruolo di personale giovane, riducendo il precariato e contrastando un’anomalia propria dell’Italia, che risulta essere il Paese dell’Unione europea con la percentuale più alta di insegnanti ultra cinquantenni e quella più bassa di insegnanti al di sotto dei 30 anni”.