Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni si dice ottimista sulla tenuta del governo dopo la nascita di Forza Italia. Lo ha detto a ‘Che tempo che fa’. “Oggi non ho sentito Letta, l’ho fatto ieri. Siamo ottimisti perche’ il danno che l’economia avrebbe dall’irrompere dell’instabilita’ politica sarebbe forte. Sono convinto che le forze politiche non vorranno percorrere questa strada”. Nel governo “abbiamo lavorato molto bene e con la squadra abbiamo stabilito un rapporto cooperativo con tutti” i ministri.
“La legge di Stabilita’ e’ prudente – ha aggiunto il ministro – non mette in crisi gli equilibri finanziari del paese e riduce le tasse su cittadini e imprese. Riduce inoltre le spese correnti e amplia la spesa per investimenti”. Saccomanni ha poi spiegato che sull’allocazione delle risorse per ridurre il cuneo fiscale decidera’ il Parlamento. “Abbiamo lasciato al Parlamento la scelta di come allocare” le risorse, ha spiegato. A proposito dei 14 euro in piu’ in busta paga il ministro ha detto che “il Parlamento e’ libero di allocarle”. Quanto alla seconda rata dell’Imu, il ministro si e’ limitato a dire: “Non faccio annunci di politica economica in tv”. “La crisi globale e’ obiettivamente finita. Ne stiamo uscendo, ne sta uscendo l’Europa, ne stanno uscendo gli Stati Uniti, la Spagna, i grandi paesi emergenti”, ha affermato il ministro. “Il problema – ha aggiunto – e’ ora quello di capire se vogliamo agganciare la ripresa facendo la nostra parte e portando avanti le riforme strutturali oppure se avremo un’altra fase acuta di instabilita’ politica”. Interpellato sulla cessione della quota Eni detenuta dal Tesoro, il ministro ha risposto: “Ho detto piu’ volte che entro la fine dell’anno presenteremo un programma di privatizzazioni sui beni immobili ma anche sulle partecipazioni azionarie che sono ancora numerose. In tale ambito sono sotto esame tutte le varie ipotesi”. Sulla Rai, il ministro ha invece spiegato che “e’ una delle societa’ di cui lo Stato e’ azionista. Guardiamo ogni possibile soluzione per la riduzione del debito pubblico”.