Una “franchigia o franchigia-ticket che eviti il ritocco dei ticket e punti ad un sistema più equo e trasparente, chiamando a contribuire in funzione delle proprie capacità di reddito”.

E’ il sistema cui sta pensando il ministro della Salute Renato Balduzzi per recuperare entro il primo gennaio 2014 altri due miliardi. Intervistato dal Mattino, il ministro spiega che senza un sistema del genere “sarebbe difficile impedire ai cittadini di rivolgersi direttamente al privato per molte prestazioni diagnostiche o specialistiche. Penso che produrremo un documento – aggiunge, – una sorta di linee-guida su cui il Parlamento e il nuovo governo potranno pronunciarsi”. “Non si tratta di tagli ai servizi – precisa – ma di riduzione di sprechi e di inefficienze”. “Si è scelta una strada percorribile, un definanziamento realistico a patto però che tutti facciano la loro parte – afferma Balduzzi.- Alle Regioni e alle Aziende sanitarie si sono dati gli strumenti per eliminare sprechi e inefficienze, bisognava intervenire: nel rapporto del commissario Bondi si calcola che ce ne sono per almeno 3 miliardi all’anno. Del resto chi parla di scure sulla sanità pubblica dimentica che nel 2013, anche dopo la spending review e i tagli della legge di stabilità, il Servizio sanitario nazionale avrà un Fondo di 107 miliardi, con un aumento dello 0,5% sul Pil”. Balduzzi spiega che il nuovo meccanismo dell’intramoenia “é finalizzato a garantire più trasparenza ed equità”: “l’intramoenia non nasce per garantire una categoria o per creare problemi al Servizio sanitario nazionale ma per assicurare un’opportunità in più ai cittadini”.

 

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