“Alle proteste dei precari, che si ritengono penalizzati, rispondo ciò che ho detto l’altra sera di persona ad alcuni di essi: questo concorso non toglie loro nulla, perché rimangono nelle graduatorie. Ma chi desidera, magari se si trova al centomillesimo posto e vuole accelerare, può partecipare e migliorare la propria condizione”.
Lo afferma il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, in un’intervista ad Avvenire rispondendo alle critiche mosse dai precari preoccupati di vedersi scavalcati dagli insegnanti che saranno assunti attraverso il nuovo bando di concorso per circa 12 mila posti sbloccato pochi giorni fa dal governo. “C’è un doppio canale – ribadisce Profumo -: graduatorie da una parte e il concorso dall’altro. Il fine principale è quello di reclutare i docenti che dovranno insegnare nei prossimi 20-30 anni. Faremo un concorso il 24 settembre per 11.800 posti, un altro in tarda primavera e poi uno ogni due anni: ridurremo il numero delle persone in graduatoria e, dall’altra, avremo il secondo canale del concorso. Ritengo che così torneremo ad essere un Paese normale”. E aggiunge: “In questo Paese per ben 13 anni non si sono fatti concorsi. E poi, le persone in graduatoria sono 180mila, di cui 22mila verranno messi in ruolo a settembre. Ripeto: la legge, che è di diversi anni fa ma non era stata applicata, prevede il doppio canale, con graduatorie e concorso. Abbiamo solo risposto alla normativa. Se la legge non andava bene, forse il Parlamento sarebbe dovuto intervenire prima”.