Scoppia il caso della frase shock su Lucia Borsellino tra il medico Tutino e il Governatore Crocetta. Il presidente della regione Sicilia prima si difende poi decide di autosospendersi. “Mi auto-sospendo immediatamente da presidente della Regione”. Il primario dell’ospedale palermitano Villa Sofia, arrestato nei giorni scorsi, avrebbe detto – secondo le rivelazioni de “L’espresso” – a Crocetta durante una conversazione telefonica: Lucia Borsellino “va fermata, fatta fuori. Come suo padre”. Cioè come Paolo Borsellino, il giudice assassinato il 19 luglio 1992.

Una macabra minaccia nei confronti dell’assessore alla Salute alle quali il presidente della regione non avrebbe replicato. Nessuna indignazione, solo silenzio. Il governatore si difende: “Non ho sentito la frase su Lucia, forse c’era zona d’ombra, non so spiegarlo; tant’è che io al telefono non replico. Ora mi sento male”. Aggiunge: “Se avessi sentito quella frase, non so… avrei provato a raggiungere Tutino per massacrarlo di botte, forse avrei chiamato subito i magistrati”. Il governatore vuole essere ora sentito dai Pm. Anche Tutino si difende. “Il mio assistito, con il quale ho parlato, nega nel modo più assoluto di avere mai pronunciato quella frase su Lucia Borsellino” ha dichiarato l’avvocato Daniele Livreri, legale del medico personale di Rosario Crocetta, attualmente agli arresti domiciliari. “Le parole ma anche i silenzi che emergono dalle intercettazioni e che coinvolgono la sua persona e un martire della Repubblica come Paolo Borsellino sono gravi, inaccettabili e provocano ribrezzo”. Interviene socì il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini che parla di “responsabilità politica” di Crocetta. “Chiarisca, anche se il tutto appare purtroppo abbastanza chiaro”. Non ha dubbi il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone: “Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile”.

 

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