La cancellazione delle Province, previsto dalla manovra correttiva all’esame delle commissioni del Senato, rischia di determinare ”possibili profili onerosi” a carico del cittadino e di non portare quindi nessun risparmio. Mentre il trasferimento del personale delle Province abolite potrebbe determinare ”oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica”. Lo scrive il Servizio del Bilancio del Senato nella nota di lettura al decreto. Esprimendosi sull’articolo 15 del decreto (relativo proprio alla soppressione delle Province con popolazione inferiore ai 300.000 abitanti), l’organismo di palazzo Madama segnala nel proprio studio che ”gli effetti finanziari positivi potrebbero in parte essere compensati dal manifestarsi di possibili profili onerosi, in particolare, nella fase di transizione”. In tale fase, spiega il Servizio del Bilancio del Senato, ”eventuali criticita’ finanziarie potrebbero sorgere relativamente ad una serie di adempimenti di natura straordinaria e connessi alla gestione del passaggio delle funzioni, delle risorse umane, strumentali e finanziarie dalle Province soppresse ai nuovi enti destinatari”. Per questo, ”appare opportuno che il Governo fornisca una stima, sia pur di massima, dei possibili effetti finanziari derivanti dalla norma in esame”. Inoltre, si legge nella nota del Servizio del Bilancio del Senato, dall’esecutivo andrebbero forniti ”ulteriori chiarimenti sulla previsione del trasferimento alle Regioni del personale per effetto della soppressione delle Province, evidenziando in particolare se da tale trasferimento possano derivare oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica per effetto di un diverso inquadramento economico-giuridico di detto personale”.

 

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