L’Italia staccata dall’Europa, dolcemente alla deriva in un mare di disagio sociale ed economico: e’ cio’ che avverrebbe senza la Tav. Ha usato questa immagine plastica il premier Mario Monti per ribadire – al termine di un riesame dell’opera – la ferma decisione di andare avanti ”tempestivamente” con la linea in Val di Susa. Contrastando ogni forma di violenza e illegalita’. La presa di posizione del Governo arriva al termine di una giornata che ha visto piovere appelli alla sospensione del progetto da parte di sinistra, Idv, Verdi e societa’ civile.

E suscita la reazione del leader dei no tav, Alberto Perino, che avverte il professore:”Ha detto un sacco di cose roboanti e ha mostrato i muscoli. Gli vogliamo bene ma eviti le prove di forza con noi, non servono e si sprecano soldi” Tornato da Bruxelles, Monti ha riunito nel pomeriggio a Palazzo Chigi i ministri dell’Interno, Annamaria Cancellieri, delle Infrastrutture, Corrado Passera, della Giustizia, Paola Severino, dell’Ambiente, Corrado Clini per un focus sul progetto, condotto – ha sottolineato il premier – ”con spirito aperto, senza sentirci legati agli impegni gia’ presi dai Governi precedenti”. Il responso, dopo circa tre ore, e’ che ”e’ stato tenuto conto delle preoccupazioni della popolazione della Val di Susa, cambiando radicalmente il progetto iniziale; l’opera e’ giustificabile economicamente e sostenibile dal punto di vista ambientale”. Alla luce di cio’, il Governo ha deciso di ”confermare con piena convinzione l’impegno per la realizzazione tempestiva” dell’Alta Velocita’. Il presidente si e’ quindi rivolto agli oppositori. ”La liberta’ di pensiero – ha premesso – e’ un bene fondamentale, ma – ha subito aggiunto – non saranno consentite forme di illegalita’ e sara’ contrastata ogni forma di violenza”. Monti ha poi invitato il popolo No Tav a ”considerare che il nostro Paese avverte un crescente disagio sociale nei giovani e cio’ e’ il risultato di un Paese che si stava progressivamente staccando dall’Europa con una decrescente competitivita’ e difficolta’ sempre maggiore di creare buoni posti di lavoro. Vogliamo – chiede – lasciare andare dolcemente alla deriva staccandosi dall’Europa questa nostra penisola rendendo cosi’ sempre piu’ difficile per l’economia italiana risalire, essere competitiva e creare posti di lavoro, conseguendo maggiore equita’ e benessere? Non credo che lo vogliamo”. Il Governo ha messo nero su bianco i benefici del progetto: si dimezzano i tempi di percorrenza (da Torino a Chambery si passa da 152 a 73 minuti; da Parigi a Milano da sette a 4 ore), mentre la portata delle merci si raddoppia a parita’ di trazione (da 1.050 a 2.050 tonnellate al giorno) con costi di esercizio quasi dimezzati. E, ha sottolineato il premier, ”si genera lavoro ed occupazione direttamente sul territorio”. Si avanti, dunque, nonostante l’opposizione dei No Tav, cui si sono aggiunte oggi le voci di esponenti politici e della societa’ civile. Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro ha chiesto al Governo ”di costituire con la Ue un tavolo tecnico per valutare l’opportunita’ del progetto in Val di Susa visto che e’ vecchio di oltre 20 anni. E nell’attesa sospendere i lavori”. Analoga richiesta e’ arrivata dal segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero in una lettera aperta a Monti, nonche’ da un appello sottoscritto – tra gli altri – da don Ciotti, dal presidente della Puglia Niki Vendola, dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris e da quello di Bari Michele Emiliano.

 

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