Riunione tesa ieri pomeriggio nella sede federale della Lega Nord, con Umberto Bossi che ha abbandonato il tavolo e se n’e’ andato prima della conclusione della discussione. Preludio all’ancora piu’ teso consiglio federale che oggi dovra’ scegliere il nuovo tesoriere, col ‘fantasma’ del congresso federale che aleggia sempre piu’ su Bellerio. A quanto si apprende, durante la segreteria politica di ieri Bossi ha ribadito ai suoi che sono totalmente infondate le accuse contestate al segretario amministrativo dimissionario, Francesco Belsito, di aver dirottato soldi della Lega per coprire “spese personali” della sua famiglia. “I lavori di ristrutturazione della casa di Gemonio li stiamo pagando e Renzo sta pagando il leasing sull’auto”, avrebbe chiarito il segretario federale. “Sono tutte palle, e’ un attacco contro di me e contro la Lega”.
Dopodiche’ uno tra i presenti -Roberto Maroni, Roberto Calderoli, Giancarlo Giorgetti, Roberto Cota, Federico Bricolo, Rosi Mauro e Andrea Gibelli- gli avrebbe fatto notare che le accuse contro Belsito sono pesanti e bisogna andarci cauti. A quel punto, Bossi si sarebbe infastidito e, uscito a fumare il sigaro, avrebbe comunicato alla scorta di volersene andare. Non e’ chiaro dove il leader del Carroccio sia andato, ma e’ uscito in fretta e furia da Bellerio intorno alle 17:30, un’ora e mezza prima del termine della riunione. Alcuni riferiscono che si sia diretto a casa. Durante la segreteria, anche la vice presidente del Senato, Rosi Mauro, tirata in ballo con la perquisizione al sindacato padano (che guida fin dalla sua fondazione), si e’ difesa ribadendo che sono false le cose scritte dai giornali contro di lei e dicendosi determinata a procedere con querele. Chi, invece, non arretra dalla sua posizione e’ Maroni. L’ex ministro dell’Interno insiste nel chiedere che sia fatta “pulizia” all’interno del movimento e vuole che, nella scelta del nuovo tesoriere, si proceda nel segno della discontinuita’. I nomi proposti dall’ala ‘maroniania’ sono Bruno Caparini e Silvana Comaroli, deputata cremonese, responsabile dei conti del gruppo, dall’insediamento di Gianpaolo Dozzo. Inoltre, i ‘barbari sognanti’ vorrebbero un cambio di tutto il comitato amministrativo, composto, oltre che da Belsito, anche da Piergiorgio Stiffoni e Roberto Castelli. Proprio quest’ultimo, invece, e’ colui che gli altri dirigenti leghisti vorrebbero come nuovo tesoriere. La questione e’ rimandata alle 16, quando si riunira’ il consiglio federale e rischia di finire al voto senza un accordo. Ma, in serata, e’ apparso sempre piu’ probabile un compromesso sul nome di Stefano Stefani, attuale presidente della Commissione Esteri della Camera. Altro tema ‘bollente’ che potrebbe essere sollevato nella riunione di domani e’ quello del congresso federale. Certo non Maroni, ma qualche componente del massimo organo esecutivo del partito, vicino all’ex titolare del Viminale, potrebbe “farsi portavoce della richiesta di cambiamento e taglio netto col passato che anima parte della base, degli amministratori e dei dirigenti ‘lumbard'”, spiegano fonti parlamentari leghiste. E chiedere cio’ che fino a pochi giorni fa era impensabile in Lega, ovvero il congresso per l’elezione di un nuovo segretario federale (carica occupata da Bossi da circa vent’anni). Potrebbe essere chiesta, per esempio, una modifica dei regolamenti dei congressi nazionali (cioe’ regionali) che devono tenersi entro il 21 giugno e fare in modo che in quella occasione si tenga anche l’elezione dei delegati al federale. Gia’ questa decisione sarebbe un segnale di accelerazione verso il ricambio.