“Continua in Consiglio la farsa della discussione sul Bilancio. Senza nessuna idea, senza alcuna scelta, senza liberare risorse, ma con un testo che si riduce solo ad una mera fotografia dell’immobilismo di questi anni, dell’atteggiamento dilatorio, se non dell’assenza di politiche economiche e di sviluppo della Giunta Caldoro. Il tutto con audizioni frettolose, con il parere contrario e unitario dei sindacati e con la spada di Damocle finale del ricorso alla fiducia per approvare in tempi strettissimi una manovra che, così com’è, rischia di provocare ulteriori danni alla Campania. Per questo non abbiamo presentato emendamenti al testo e non parteciperemo ai lavori della commissione”.
Così il capogruppo regionale del Pd, Raffaele Topo, insieme ai colleghi Nicola Caputo e Antonio Marciano, conferma il giudizio negativo sia per quanto riguarda il metodo che per il merito.
“La legge 7 del 2002 – spiegano Topo, Caputo e Marciano – stabilisce che occorre prima esaminare e valutare la programmazione economica e finanziaria e in base ad essa poi definire le tabelle e i numeri del Bilancio. Quest’anno la Giunta Caldoro, confermando di non avere alcuna idea per affrontare i problemi della Campania, ha inaugurato un metodo quantomeno irritale, in base al quale, senza una legge finanziaria degna di questo nome, si appostano le risorse nei capitoli del Bilancio. E’ una procedura forzata che espropria ancora una volta il Consiglio regionale dalla sua funzione legislativa e non consente di affrontare le urgenze e le difficoltà della nostra regione”.
“Dinanzi a ciò – conclude la nota del gruppo Pd – riteniamo che l’atteggiamento più responsabile della Giunta Caldoro sarebbe quello di terminare questa farsa per iniziare invece a discutere una legge finanziaria e un Bilancio che affrontino finalmente le criticità, dai trasporti alla sanità, solo per citarne alcune”.