La storia del cimitero di Cardito-Crispano è una storia infinita. Ma non è un capolavoro come quello di Ende che ha appassionato giovani generazioni attraverso la descrizione di un mondo fantastico. Il Regno di Fantasia ha fatto sognare lettori appassionati del genere. Il cimitero di Cardito-Crispano invece ha solo fatto imbestialire i cittadini che aspettano da decenni per ottenere un loculo pagato e mai consegnato. Una storia infinita che parte da lontano in cui negli anni si sono alternati sindaci, commissariamenti, contenziosi, lavori interrotti e mai completati e ora ci si ritrova per l’ennesima volta in una situazione di stallo. I lavori iniziano nel 2005 e a tutt’oggi non trovano una conclusione nonostante il termine ultimo di consegna fissato per il 25 marzo 2019. Tre ditte si sono avvicendate nell’iter dei lavori e tutto si è bloccato di nuovo perché la terza ditta, che ha effettuato i lavori negli ultimi tempi, si è fermata a febbraio 2018 per dei problemi riguardanti la facciata della struttura dei loculi. Ma facciamo 14 anni di passi indietro. La storia -lo ribadiamo- è lunga e intricata. Nel 2004 il Cda del Consorzio cimiteriale con propria deliberazione n. 16 del 29.07.2004 approvava il progetto esecutivo per 2268 loculi, redatto dall’ing. Lucio De Simone. In seguito a gara pubblica risultò aggiudicataria dell’appalto dei lavori l’Ati FalcoPrimo Srl –Tecnoppalti scpl. per aver offerto il prezzo più basso. Il 24 giugno 2005 venne stipulato il contratto di appalto, ma i lavori non vennero completati per l’apertura di un contenzioso con la ditta. Tutto fermo quindi per questo motivo per anni fino al 2010. Il Cda del Consorzio solo con deliberazione n. 1 del 19 gennaio 2010 dichiarò la risoluzione del contratto per quest’impresa e al direttore dei lavori De Simone. Successivamente nel 2011 nominò due tecnici professionisti esterni per la redazione di un progetto di completamento dell’opera rimasta sospesa. A novembre 2012 i progettisti incaricati inviarono progetto per i lavori di completamento del cimitero. Ma nonostante il consiglio di proseguire il completamento con una semplice procedura di variante per effettuare subito gara e quindi lavori, con la delibera n. 21 del 17.06.2013 il Consorzio dava un nuovo indirizzo prevedendo l’esecuzione di migliorie e la sistemazione di tutte le aree di accesso al manufatto ed esistenti nel cimitero (viali con sotto servizi, rete idrica e fognaria). Nel luglio 2013 si incrementava l’incarico professionale agli stessi progettisti per integrare il progetto con queste migliorie. Con la delibera del Cda n. 03 del 14.03.2014 venne approvato finalmente il terzo piano di completamento con opere complementari e migliorie prevedendo un incremento di 369 loculi. Le operazioni di gara iniziarono l’anno dopo, nel 2015. Ad aprile la commissione aggiudicò il punteggio più alto alla Acm Srl, ma dopo quasi 6 mesi non se ne fa più niente. E di qui un altro contenzioso poi perso dalla ditta sia in primo che secondo grado. Quindi nel giugno 2016 venne interpellata la seconda in graduatoria, la ditta Scalzone Costruzioni Srl. Definito il contenzioso avviato dalla Acm, la Scalzone Costruzioni Srl iniziò i lavori nell’ottobre del 2017 (da completare entro 540 giorni). La data di consegna era prevista per lo scorso 25 marzo. Ma, il meglio -o il peggio sarebbe il caso di dire- deve ancora venire: interrotti di nuovo i lavori agli inizi di febbraio di quest’anno. Il 12 marzo l’impresa Scalzone Costruzioni Srl deposita ricorso per procedura di accertamento tecnico preventivo. Tutto bloccato di nuovo. Sulle facciate della discordia. In estrema sintesi la ditta diceva che non poteva procedere alla facciata così come progettata, il Rup arch. Minichini diceva che non era così. Sta di fatto che si apre un nuovo contenzioso di competenza del Tribunale di Napoli e viene incaricato un Ctu per una relazione peritale da inviare per settembre. Richiesta una proroga dal Ctu al 23 ottobre scorso. In questa relazione si parlerebbe sì dello stato delle facciate senza stabilire però se può essere effettivamente o meno realizzato il progetto originario. La chiave per stabilire se continuare i lavori con questa ditta o meno starebbe nel definire se c’è effettivamente un errore progettuale o meno. In attesa di relazione definitiva del Ctu, siamo di nuovo punto e a capo.
Tempo perso, risarcimenti mai chiesti, contenziosi lunghissimi ma, cosa più importante, loculi mai finiti. E allora sabato 30 novembre ci sarà un’ulteriore manifestazione di protesta alle ore 10:00 proprio all’esterno del cimitero. I cittadini hanno richiesto anche la presenza dei 2 sindaci di Crispano e Cardito, Emiliano e Cirillo, per capire come intendono sbloccare i lavori visto che è passato un ulteriore anno per problemi giudiziari e burocratici. L’intenzione non è solo quella di ottenere un proprio diritto, ma la comunità è pronta a richiedere anche eventuali risarcimenti danni per mancato rispetto dei tempi di consegna previsti. Quattordici anni per un loculo: lo scrittore tedesco Ende si sarebbe inchinato davanti a tale intreccio in cui ancora non si intravede davvero una fine.
Valentina Piermalese