Vuoi vedere il migliore alleato del Pd sarà proprio Bassolino? Sant’Antonio potrebbe compiere il miracolo di arginare, per forza maggiore, la balcanizzazione dei dem partenopei. In queste ore si sta consolidando l’asse Napoli-Roma per bloccare l’avanzata dell’ex primo cittadino di Napoli, in campo alle primarie e considerato ad oggi il nemico numero uno. Per Matteo Renzi lo smacco di un candidato sindaco del centrosinistra non organico al Pd sarebbe difficile da digerire. E in caso di vittoria di Bassolino alle comunali, il premier invece di un successo incasserebbe una doppia sconfitta. Come sbarrare la strada all’ex re di Napoli? In un primo momento i vertici nazionali del Pd hanno spinto con forza su una candidatura politica e di partito, quella di Gennaro Migliore, nella speranza di trovare la convergenza delle diverse componenti. Ma il deputato, ex Sel, seppur renziano, non ha mai fatto breccia nei cuori dei dirigenti partenopei, che già ai tempi delle primarie per la candidatura a presidente della Regione si mostrarono così ostili da costringere Migliore a fare un passo indietro. E poi l’arcipelago dem napoletano è troppo variegato con differenziazioni e sfumature anche all’interno delle correnti da poter sperare in una soluzione politica. Non a caso la pretesa di Matteo Orfini di schierare la Giovane turca Valeria Valente trova a livello locale non pochi ostacoli, primo fra tutti il non gradimento di Andrea Cozzolino. Che fare? Roma è sempre più orientata a cambiare strategia. Se inizialmente un nome della società civile non appariva la soluzione migliore, ora sembra l’unica strada percorribile per contrastare in modo efficace Bassolino, che finora non ha sbagliato una mossa. E allora è tornato in auge il nome di Riccardo Monti, 45 anni, una laurea in Economia e commercio alla Federico II prima che partisse alla conquista del mondo con una serie molteplice di titoli e di importanti esperienze professionali che lo hanno condotto tre anni fa al vertice dell’Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. L’uomo giusto è lui, anche in chiave secondarie in quanto potrebbe pescare in alcuni settori sociali e produttivi di “proprietà” di Gianni Lettieri. L’anello di congiunzione tra Roma e Napoli è Mario Casillo, renziano, capogruppo Pd in consiglio regionale. Mister 31mila voti (31.307 per la precisione) a Napoli città fece incetta di preferenze, ben 8917. E’ lui che sta tessendo la rete per trovare la piena convergenza su Monti. La partita di Casillo invade anche il campo della Regione Campania. Finché Bassolino non sarà fuori dai giochi, Vincenzo De Luca non dormirà sonni tranquilli. Perciò mai come questa volta è perfettamente sintonizzato sulle frequenze di Roma. Ed ecco che lo scacchiere regionale diventa decisivo nella partita delle comunali di Napoli. Lo sforzo di Casillo per cercare di condurre Monti alla vittoria verrebbe ricompensato da De Luca con l’assessorato ai Trasporti. E’ il vecchio sogno di Casillo. Che entrerebbe nella giunta regionale prima della prossima estate. E indovinate chi potrebbe essere il nuovo capogruppo Pd nel parlamentino campano? Gianluca Daniele, area Riformista, che alle regionali raccolse nella città capoluogo la bellezza di 7271 voti, secondo dopo Casillo. Sedicimila preferenze in due. Una solida base di partenza per Riccardo Monti. Che però non convince tutti i democrat napoletani, famosi in tutto il mondo per la capacità innata di dividersi anche sul colore della penna con cui scrivere i documenti politici. Ma oggi il treno di Monti corre sui binari Roma-Napoli-Regione Campania. E la tregua tra le correnti non sembra più un miraggio. Anche grazie a Bassolino. Nelle prossime ore sapremo se Sant’Antonio compirà il miracolo di riunificare il Pd di Napoli.

Mario De Michele

 

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