NAPOLI – “Sono circa due mesi che non sento Nicola Cosentino, e questo basta a dirla tutta sul suo attuale impegno in politica. Spero che il Tribunale del Riesame gli consenta di affrontare il processo da uomo libero”. Lo sottolinea il deputato del PdL, Luigi Cesaro, secondo il quale “é assurdo pensare che, in qualche maniera, possa interferire dall’esterno sul giudizio”.
Per Cesaro, inoltre, non sussiste il pericolo di fuga. “Cosentino – ha aggiunto il deputato – ha sempre dichiarato di preferire un giudizio rapido che gli consentisse di uscire da un clima di linciaggio a cui oggettivamente è stato sottoposto”. “I miei rapporti umani e di amicizia con Nicola Cosentino – ha continuato Luigi Cesaro – per quanto mi riguarda non sono incrinati, ma indubbiamente necessitano di chiarimenti. Molto probabilmente ciò avverrà quando decideremo di incontrarci e da soli saremo in grado di spiegarci quelli che sicuramente sono equivoci, magari creati ad arte da altri, come purtroppo spesso avviene in politica. Ora però Nicola sta vivendo una delle pagine più delicate della sua vita, da cui mi auguro possa uscire dimostrando la sua totale estraneità ai fatti che gli vengono contestati. Questo ha diritto di farlo da uomo libero, senza strumentalizzazioni e guerre di religione. Il problema non credo sia di tutta la magistratura, verso cui ho sempre riposto totale fiducia, ma di una sua piccola parte, e risiede nella voglia di giustizialismo di una frangia dell’opinione pubblica che si riflette automaticamente in posizioni radicali spesso cavalcate dalla stampa di sinistra”.
“Spero – ha continuato Luigi Cesaro – che l’appello rivolto dal Presidente Napolitano sia raccolto da tutti, anche se ciò che in questi giorni è accaduto al presidente Berlusconi ha dell’inverosimile. I dubbi che si voglia giungere ad una sorta di conflitto finale verso Berlusconi e tutti quelli che si sono riconosciuti in lui sono forti, ed in alcuni casi anche legittimi. D’altronde oggi in molti giornali si parla di colpo finale al centrodestra, e questo basta a dirla tutta su quello che è l’obiettivo neanche tanto celato di chi ci vuole annientati. E questo clima finisce di coinvolgere anche Nicola Cosentino ed il processo che lo vede coinvolto rischia di essere condizionato non dalla sua libertà, ma dalle campagne e dai pregiudizi che hanno preso corpo in quest’ultimo periodo. La verità è che il PDL ha vissuto negli ultimi 10 anni ha vissuto pagine esaltanti in Campania, dove abbiamo registrato formidabili successi elettorali, figli di una sana politica che nel territorio ha la sua forza e le sue radici, e che deve essere letta semplicemente come la capacità di parlare alla gente ed anche di sapere ascoltare le istanze che vengono rivolte”. “Se tutto ciò viene etichettato col termine “clientelismo” – ha concluso Cesaro – allora vuol dire che viene minato alla base ogni tipo di rapporto diretto col territorio, con ripercussioni pericolosissime per la stessa democrazia”.