“Con lo scioglimento delle amministrazioni comunali di Casavatore e Crispano che seguono di poco quella di Marano, si allunga la lista dei comuni della provincia di Napoli finiti nella black list del Ministero dell’Interno perché pesantemente condizionati dalla camorra”. Lo sostiene il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione, segretario della Commissione Anticamorra in Consiglio regionale della Campania che aggiunge: “Emblematico è proprio il caso di Casavatore dove qui addirittura un clan appoggiò i due candidati sindaci per garantirsi comunque una presenza in Comune indipendentemente dall’esito delle consultazioni – sottolinea Viglione – una vicenda che come denunciò il Movimento 5 Stelle è gravissima e mostra come in alcuni territori la politica non riesce ad arginare la penetrazione dei clan”. “La camorra cerca permeabilità nella pubblica amministrazione per accaparrarsi appalti e sub appalti – fa notare il consigliere – e ci riesce anche attraverso le candidature nei partiti e nelle liste civiche con la forza di propri pacchetti di voti”. “Questo susseguirsi di comuni che saltano per condizionamento camorristico apre poi una seria riflessione su altri segmenti sensibili della vita amministrativa che potrebbero di riflesso essere condizionati dal potere dei clan – spiega Viglione – come ad esempio i consigli d’Ambito chiamati a gestire il servizio idrico e il ciclo dei rifiuti, settori che negli ultimi anni sono stati fortemente condizionati dalla camorra”. “Con lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni – continua – molti amministratori mandati a casa per sospetti rapporti con la criminalità puntualmente si ripresentano alle elezioni spesso venendo eletti e quindi garantendo sempre quel rapporto di continuità”. “Su questo punto come Movimento 5 Stelle a livello parlamentare – conclude Viglione – abbiamo proposto la modifica della norma sullo scioglimento varata nel 1991 con l’introduzione di una misura che impedisca all’amministratore incappati nello scioglimento di non ripresentarsi più a nessuna elezione successiva”.