“Abbiamo rispettato gli impegni con l’Europa, che ha dato il suo ok al piano regionale sui rifiuti. L’apertura delle discariche non rientra nelle nostre competenze”. Cosi’ il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. “Ci presentiamo con le carte in regola – spiega -Abbiamo approvato il piano dopo 25 anni, stilato il cronoprogramma, fatto partire le gare per l’impiantistica e nominato i commissari”.

Per Caldoro sono due i temi da affrontare a medio termine per l’attuazione del piano, sui quali le Regioni ci chiedono di mantenere gli impegni presi. Il primo riguarda la differenziata, “ma su questo abbiamo una buona notizia, perche’ gli ultimi dati provvisori danno la Campania al 39%. Stiamo risalendo la classifica e speriamo di posizionarci tra le prime regioni”.Poi c’e’ il nodo dell’impiantistica, “contro cui sono state mosse molte critiche da una parte del mondo ambientalista. questo e’ il tema che dobbiamo affrontare a medio termine con un mix di impiantistica, differenziata e discariche”. Tornando alle discariche il presidente della Regione ricorda che “il piano c’e’ e prevede siti zonali di basso impatto, ma spetta agli enti locali risolvere la questione perche’ e’ loro la competenza. In questo sono insostituibili i sindaci, perche’ sono loro che devono destinare il loro territorio, in una logica d’ambito”. L’idea resta quella di “aprire le discariche previste e ma man mano che viene attuato il piano, con gli impanti intermedi e finali, le piattoforme per la separazione dei rifuitui e l’aumento della differenziata, arrivare a un regime discariche zero”. Sul trasferimento dei rifiuti fuori Regione, Caldoro sottolinea come la quota giornaliera per la Campania sia di “1.000-1.200 tonnellate, ovvero una cifra rilevante. Napoli e la provincia sono pulite perche’ ci sono i trasferimenti”. Per questo “non e’ possibile bloccare i passaggi, perche’ se si rende l’intesa rigida, da domani mattina si blocca il conferimento”. Serve quindi “un percorso come quello che abbiamo deciso ieri in Conferenza delle Regioni, una risposta strutturale di garanzia per tutte le Regioni, facendo in modo che pero’ l’intesa non sia un elemento che blocchi il processo”.

 

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