«La valorizzazione dei beni confiscati deve essere una priorità della prossima programmazione europea di questa regione. E non solo in termini di politiche di sicurezza, ma, soprattutto di sviluppo del territorio e politiche di welfare. Le esperienze nate in questi anni dimostrano che dal patrimonio sottratto ai clan possono nascere progetti di economia sociale sostenibili e inclusivi. La regione si ridesti dall’immobilismo nel quale si è impantanata sui beni confiscati e per la progettazione legata alla nuova programmazione europea metta al centro la valorizzazione e il riutilizzo di questo patrimonio» Antonio Amato, presidente della commissione regionale beni confiscati, ha aperto così, questa mattina, l’audizione sul tema “Programmazione fondi europei 2014/2020 per i beni confiscati alle mafie”, richiesta dall’Associazione Libera a seguito di incontri di merito già realizzato in molte altri regioni d’Itali. Con i consiglieri regionali Corrado Gabriele, Anita Sala e Flora Beneduce hanno partecipato all’audizione il referente regionale dell’Agenzia dei Beni Confiscati Giampaolo Capasso, il commissario regionale antiracket Franco Malvano, il referente regionale di Libera Fabio Giuliani e l’esperto di economia sociale dell’associazione Mauro Baldascino, l’amministratore delegato del consorzio Agrorinasce Gianni Allucci e Maurizio Conte del Consorzio Sole, Gianluca Torelli responsabile legalità della CGIL, Lucia Fontanarosa del Suor Orsola Benincasa, Angelica Romano per il comune di Casalnuovo, dirigenti e funzionari regionali per la programmazione europea e il gabinetto del presidente «Riusciremo a rifinanziare per 250 mila euro la legge regionale sui beni confiscati» ha annunciato Amato «Ma il punto restano i bandi conseguenti. E soprattutto la mancata attuazione della legge, a partire proprio dalla premialità per progetti realizzati sui beni confiscati all’interno di bandi sia regionali che europei. Un punto per noi centrale, che dovrà essere pienamente realizzato con questa nuova programmazione, perché quello dei beni confiscati è un tema trasversale che incontra le politiche del lavoro, del welfare e, soprattutto dello sviluppo locale. Non chiediamo certamente finanziamenti a pioggia, piuttosto il sostegno a progetti che siano realmente sostenibili». Nel corso dell’audizione è stato presentato il documento programmatico relativo al PON legalità 2014-2020 inviato dalla regione al Ministero degli Interni, e che individua una serie di interventi strategici tra cui azioni di sostegno per la creazione e qualificazione di imprese sociali nei beni confiscati, tutoraggio per le aziende confiscate, azioni di valorizzazione e promozione di beni come il Castello Mediceo ad Ottaviano, il Borgo Termale a Contursi, la tenuta La balzana a Santa Maria la Fossa «Raccogliamo con favore i buoni propositi frutto del lavoro di sprone realizzato da questa commissione in questi anni» ha commentato Amato «ora attendiamo i fatti. Come attendiamo che si dia finalmente luogo all’osservatorio regionale sui beni confiscati, all’ufficio sulle aziende, e che la regione, finalmente, acquisisca al proprio patrimonio almeno un bene confiscato». Su proposta del consigliere Gabriele, si chiederà un consiglio regionale per approfondire le questioni affrontate e si lavorerà anche ad un emendamento alla legge sul turismo per inserire e valorizzare i percorsi di turismo sociale legati ai beni confiscati.