“Una serata che non dimenticherà facilmente il sindaco di Melito e segretario provinciale del Partito Democratico di Napoli, Venanzio Carpentieri, quella di lunedì 21 novembre 2016. Trincerato nella sua stanza e costretto a mandare giù il boccone amaro di un consiglio comunale celebrato dalla sola opposizione per l’ennesima assenza del ‘suo’ Pd, Carpentieri ha ricevuto la notizia che mai avrebbe potuto ricevere. E’ arrivata la pubblicazione della sentenza della I Sezione del Tar di Napoli che ha accolto il ricorso presentato nel settembre del 2015 dall’opposizione, annullando le delibere con le quali veniva approvato il bilancio di previsione 2015, il bilancio pluriennale 2015-2017 e la relazione previsionale programmatica 2015-2017. Un fulmine inatteso in una serata tempestosa che mette a forte rischio il proseguo della compagine amministrativa guidata da Carpentieri”. Ne da notizia il capogruppo d’opposizione Luciano Mottola. La Camera di Consiglio, presieduta dal giudice Salvatore Veneziano, il 26 ottobre ha accolto in pieno il ricorso presentato dalla minoranza, bocciando la linea difensiva del sindaco ed avvocato amministrativista Venanzio Carpentieri. “Secondo quanto affermato nella relazione redatta dal Sindaco di Melito e depositata in giudizio in data 30 agosto 2016 – si legge nella sentenza – il parere del Collegio dei Revisori dei Conti sullo schema di bilancio preventivo e gli altri documenti contabili è stato depositato solo in data 24 agosto 2015, cioè 4 giorni prima della data di convocazione del consiglio comunale, in violazione del termine (dilatorio) di cui all’art.30, comma3, del Regolamento comunale di contabilità secondo il quale “Lo schema di bilancio con i relativi allegati vien posto in visione ai Consiglieri Comunali 15 giorni prima della data di convocazione della seduta consiliare, nella quale è posta all’ordine del giorno l’approvazione della manovra finanziaria. Il ricorso va, pertanto, accolto con conseguente annullamento degli atti impugnati”. A questo punto il Comune di Melito si trova nella singolare situazione di non aver provveduto ad approvare il bilancio preventivo 2015 a quasi un anno e mezzo dal termine ultimo fissato (30 agosto 2015). La palla passa al Prefetto di Napoli che dovrà esprimersi a riguardo con l’ipotesi scioglimento sempre più probabile.

 

 

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