“La politica non può vivere di privilegi odiosi e assurdi. I cittadini comuni nemmeno hanno la certezza di poter avere una pensione e invece ex consiglieri regionali percepiscono vitalizi a tanti zeri. E’ una cosa assurda e odiosa che deve essere fermata”. Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle, si schiera contro i privilegi della casta e dice: “E’ vero che per legge i nuovi vitalizi sono stati aboliti, ma perché lasciare in piedi quelli passati?”. “La politica deve essere espressione di normalità, se così si può definire, che vivono tutti i cittadini tra mille difficoltà. I consiglieri sono cittadini come tutti gli altri ed è così che devono essere trattati e devono comportarsi – dice – altrimenti non si è credibili, come si possono rappresentare i cittadini quando si vive una condizione di privilegio?”. “Noi consiglieri del M5S rinunciamo volontariamente a parte dei nostri stipendi, senza bisogno che si approvi una legge”. “Come Movimento 5 Stelle, ad agosto scorso, abbiamo depositato la nostra proposta di legge per abolire qualsiasi privilegio – sottolinea – tra le tante misure di riduzione dei costi della politica, prevediamo anche il ricalcolo dei vitalizi in essere sulla base dei contributi effettivamente versati, come tutti i dipendenti pubblici. Invece abbiamo davanti una situazione paradossale nella quale anche chi è stato consigliere per poco tempo ora si vede versare generosi vitalizi”. “La nostra idea è che occorre ripristinare uno stato di equità tra cittadini e consiglieri ed è in questa direzione che va la nostra proposta di legge – aggiunge – i presidenti delle rispettive Commissioni, Bilancio e Affari istituzionali, mettano in calendario la discussione della nostra proposta affinché arrivi in aula. Poi, se i consiglieri voteranno contro, se ne assumeranno le responsabilità di fronte ai cittadini che li hanno eletti”. “Si risparmierebbero migliaia di euro che potrebbero essere investiti in servizi essenziali per i campani, a cominciare dalla sanità – prosegue – Non è possibile pagare questi soldi quando la Regione non è in grado di garantire l’assistenza sanitaria e c’è il 23% delle famiglie sotto la soglia di povertà e il numero più alto, secondo Save the Children, ben 150 mila, di bambini poveri in Campania”. “Non è più tempo di privilegi, il Consiglio dia un segnale a favore dei cittadini – conclude – Intanto noi, senza bisogno di alcuna legge, abbiamo già provveduto a tagliarci lo stipendio”.

 

 

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