Botta e risposta tra la parlamentare e consigliere comunale di Napoli del Partito democratico, Valeria Valente, e il Comune di Napoli su un pignoramento legato a un credito da parte del Consorzio Ricostruzioni Otto di circa 82 milioni di euro. Valente ha chiesto al sindaco Luigi de Magistris e all’assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Salvatore Palma, «chiarezza ad horas» rispetto alla «notizia che circola in queste ore» relativa a «un sequestro preventivo subito dal Comune di Napoli di 98 milioni di euro, corrispondenti alla giacenza di cassa in quel momento a disposizione dell’ente, per effetto di una sentenza della Corte d’Appello di Napoli che ha disposto il pignoramento di circa 124 milioni di euro, mai saldati, a favore del Consorzio Ricostruzioni Otto, autore di lavori di ricostruzione di edilizia abitativa a valere sulla vecchia legge 219». L’Amministrazione comunale, attraverso una nota, riferisce che «effettivamente il Consorzio CR8 è titolare di un credito pari a 82 milioni di euro» e che «ciò scaturisce da una sentenza della Corte d’Appello di Napoli, che ha confermato un lodo arbitrale del 2003, relativo a una concessione di lavori di ricostruzione post terremoto affidata il 31 luglio 1981 e, con successivi atti aggiuntivi, dall’ex commissario straordinario di Governo, cui il Comune è subentrato nel lontano 1996». Gli addebiti mossi, riferisce il Comune, «concernono nella massima parte il periodo in cui il concedente era l’Amministrazione statale». Il Comune ha comunque proposto ricorso in Cassazione e un’istanza di sospensione dell’esecutività della sentenza alla Corte d’Appello, la cui udienza è fissata per il 17 agosto ma per la quale il Comune ha chiesto un differimento, «d’intesa con la controparte, visto che il Consorzio CR8 ha promosso una rinuncia al pignoramento notificato il 27 luglio, condizionandolo per l’appunto a tale differimento». Sono in corso, sottolinea il Comune di Napoli, «contatti con la Presidenza del Consiglio dei Ministri per avviare il percorso transattivo più volte sollecitato e liberare l’ente da un debito gravoso per il quale ha solo una minima responsabilità».