«Pennasilico dice che non albergano solo anime candide nei partiti? Credo che abbia perso una buona occasione per stare zitto». Il commissario campano del Pdl Nitto Palma liquida con poche ma secche parole le considerazioni espresse dal procuratore di Napoli Alessandro Pennasilico alla luce del caso scoppiato a Castellammare di Stabia con il tesseramento nelle fila del Pdl della moglie di un boss. Nitto Palma ne ha parlato con i cronisti a margine del congresso provinciale del Pdl in corso a Napoli.

Il magistrato, a capo della procura partenopea in attesa che il Csm designi il successore di Lepore, aveva invitato tutti i partiti a fare una riflessione al proprio interno essendo spesso a conoscenza di chi arruolano nei propri quadri. Cosentino prende la parola e conquista l’uditorio. Standing ovation della platea per il suo intervento. L’ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi, ha esordito ricordando con ironia che era la prima volta che concorreva dall’esterno a una assemblea di partito «anche se altri – ha osservato – pensano che io partecipi ad altri tipi di concorso esterno» per poi passare all’attacco ricordando che «la sentenza dell’Utri ha dimostrato che non esiste il concorso esterno». A quel punto, ricordando le accuse nei suoi confronti, le ha definite «una manovra orchestrata da certa politica e da certi pentiti per togliermi dalle palle» e ha concluso dicendo: «Ma stiano tranquilli questi signori, perchè finchè avrò fiato continuerò a combattere per questo partito, che è contro la camorra, e per cambiare questa regione».

 

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