“Chiarezza sul meccanismo di revisione dei profili professionali del personale della Regione Campania e dell’ampiamento del potere e della discrezionalità attribuita ai dirigenti”. Lo chiede il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano in una interrogazione rivolta al presidente De Luca e inerente alla ‘rottamazione’ dei profili professionali del personale di categoria C e D della Regione Campania. “In un solo colpo vengono annullati i titoli posseduti – sottolinea Cammarano – dando prevalenza alle mansioni che sono svolte attualmente”. “I profili, infatti, sono stati ridotti da 75 a 22 – spiega – vicenda che interessa complessivamente 2700 dipendenti facenti parte delle categoria C e D”. “La revisione delle professionalità e delle competenze del personale – nota il consigliere – è stata affidata al Formez che attribuirà i nuovi profili in base alle mansioni attualmente svolte e non dei titoli di accesso al contratto di lavoro originario”. “Uno schema – continua Cammarano – dove il direttore generale finirà per avere un peso quasi determinante nel decidere le sorti del dipendente, infatti, le sue decisioni prevarranno rispetto alla procedura di auto-valutazione effettuata dal dipendente”. “C’è il ragionevole rischio – evidenzia – che chi ha concentrato cariche e mansioni negli anni precedenti senza averne competenza, si vedrebbe premiato dal nuovo contratto”. “Siamo preoccupati che si violi il principio di equivalenza e dell’inquadramento formale del dipendente – denuncia Cammarano – questo il motivo che ci ha spinto nel presentare al presidente De Luca l’interrogazione”. “Prima che la Giunta approvi il meccanismo di revisione – aggiunge – chiediamo se siano effettivamente tutelati gli interessi i legittimi dei dipendenti della Regione Campania”. “Sollecitiamo la Giunta a verificare se nella valorizzazione delle mansioni attualmente svolte dai dipendenti – prosegue – non sia leso il principio di equivalenza a discapito del titolo di accesso al contratto di lavoro originario”. “L’ultimo punto posto all’interno dell’interrogazione – conclude Cammarano – riguarda l’eccessiva accentuazione delle valutazioni dei direttore generale”.

 

 

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