Il poltronismo esasperato: la giunta incompleta, la nomina alla presidenza della società Acquedotti e per ultimo la sostituzione, all’ultimo minuto, del nome che doveva essere di ricucitura, per far posto alla candidatura diretta del sindaco all’EIC, hanno mandato in frantumi una coalizione politica che si era presentata ai cittadini ortesi per #cambiaretutto. Noi non ci abbiamo mai creduto. La svendita dell’identità politica del gruppo di estrema sinistra che come d’incanto mette da parte la sua “stella polare” della incontaminazione essendosi, già da tempo, autoproclamati “depositari di purezza” e “giudici di un tribunale politico”, mescolando quindi “il nuovo con il vecchio” doveva per forza di cose condurre l’azione politico/amministrativa, in un vicolo cieco, essendosi l’alleanza politica basata su falsi presupposti. Un gruppo di ex grillini espulsi, anch’essi autoproclamatisi “nuovi” e “giudici di un tribunale politico” , condannando ed infangando una intera comunità, per la passata gestione del territorio di cui tutti, e anch’essi, hanno beneficiato , rinunciano a questa presunta purezza ed insieme al gruppo di estrema sinistra accettano l’unione del “nuovo con il vecchio”. Unico scopo è quello di vincere le elezioni a tutti i costi al fine di assecondare l’autocelebrazione, il narcisismo e la spasmodica voglia di preparare il campo per il futuro impegno locale in vista del termine del mandato di un loro esponente.

Sossio Sorvillo, Maria Iovane, Pasquale Lamberti

Svendite politiche operate al solo fine di non rinunciare a corposi pacchetti elettorali, hanno fatto si che gli autoproclamatisi “nuovi” si sono uniti ai postdichiarati “vecchi” sfruttandoli e rinnegandoli all’indomani della vittoria elettorale. Il gruppo dei postdichiarati “vecchi” non ci sta e conoscendo il falso presupposto su cui si fondava l’alleanza elettorale che di politica non ha proprio nulla, oggi rivendica i suoi spazi di visibilità, prendendo le distanze dal Sindaco e dalla giunta con un appoggio esterno. L’interesse del cittadino all’ultimo posto. Il risultato di questo squallido teatrino è una giunta formata non sulle reali esigenze del territorio ma sulla pura spartizione politica del potere. Mancano ancora oggi deleghe fondamentali per lo sviluppo della comunità: lavori pubblici, urbanistica e politiche sociali. I fondi del PNR richiedono ben altro assetto amministrativo e ben altre professionalità per essere intercettati. Orta merita di più. Quello che più ci preoccupa è non tanto l’inadeguatezza mostrata finora, pur grave per chi si professava come il Messia che cammina sulle acque, ma la sua sicura prossima risposta alla scelta degli alleati che sarà sicuramente quella di “mantenere il carro per la scesa”. Al Sindaco, professionista prestato alla politica, chiediamo di prendere atto che l’inconsistente azione amministrativa di questi primi 4 mesi è dovuta alla natura stessa del progetto politico. Pertanto se l’unica alternativa è quella di navigare a vista, tutto ciò porterà sicuramente il paese a sbattere prima o poi. Più prima che poi. Noi come gruppo consiliare prendiamo atto della posizione del gruppo di maggioranza relativa in consiglio comunale. Ribadiamo che Orta non ha un governo all’altezza e su questo giudizio non siamo più soli. Invitiamo pertanto ad una riflessione l’intero consiglio comunale, su cui grava una pesante responsabilità, ossia quella della scelta tra proseguire un’esperienza fallimentare o liberare la città e avviarla ad una fase nuova. Noi per Orta ci siamo sempre.

Noi Orta Viva

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