Tende a “riequilibrare” il territorio il preliminare del Puc varato in giunta dai commissari straordinari Francesca Giovanna Buccino, Rosa Maria Falasca e Lucia Guerriero che ormai da 2 anni guidano il Comune di Orta di Atella dopo lo scioglimento del consiglio per infiltrazioni mafiose. Il Piano stilato dalla triade fotografa l’esistente (quello già costruito) e classifica come verde o standard le aree inedificate. Una filosofia urbanistica molto differente rispetto a quella adottata dall’amministrazione di Angelo Brancaccio che approvò il Puc l’8 luglio 2014, poi annullato dagli stessi commissari. La nuova visione della città ha penalizzato numerosi personaggi “illustri” del mondo politico e imprenditoriale. A differenza del passato Buccino, Falasca e Guerriero hanno tutelato gli interessi generali dando un colpo d’accetta al clientelismo e all’affarismo. Lungo l’elenco dei “morti e feriti” celebri (clicca qui). Gli orfanelli di Brancaccio infatti hanno visto volare al vento milioni di euro in seguito alla riclassificazione dei terreni. Tra le persone “colpite” spicca Michele Pisano, ex consigliere provinciale, già assessore e consigliere comunale della sinistra ortese. Pisano possedeva migliaia di mq di terreni in via Clanio (classificati in zona agricola) ed era proprietario di un’area residenziale edificabile di 5mila mq a Casapozzano riclassificata in verde attrezzato. Il terreno confina con quello di 20mila mq che un tempo faceva parte dei beni della Curia di Aversa. All’epoca della prima variante al Prg (2001-2002) nel giro di una notte la vasta zona fu trasformata come per magia in edificabile. Ne beneficò il Vescovado? Per nulla. Nel frattempo i terreni erano stati trasferiti con un atto preliminare dalla Curia a parenti stretti dell’allora potentissimo presidente del consiglio Luigi Ziello. Così andò in porto un affare di svariati miliardi di vecchie lire. L’area infatti fu frazionata e i terreni vennero venduti dallo studio del geometra Tommaso Dell’Aversana, capogruppo della maggioranza guidata dal capo della cupola affaristica Brancaccio, a Massimo Del Prete, all’epoca sindaco di Frattaminore, all’allora segretario del Pds Giuseppe Rega e all’imprenditore Antonio Cardillo, socio in numerose e redditizie operazioni di Dell’Aversana e di Mimmo Iovinella, anche lui geometra, nonché assessore delle giunte griffate Brancaccio. E il cerchio politico-affaristico si chiude. La Curia di Aversa venne a conoscenza della beffa, per non dire altro, da una soffiata di un ex sindaco, già assessore all’Urbanistica, e riuscì ad ottenere dall’entourage di Ziello un piccolo incremento sulla vendita dei terreni dopo aver bloccato l’atto notarile. Tradotto in cifre il mega affare fruttò ben 6 miliardi di vecchie lire. I terreni furono acquistati a 40mila lire al mq e rivenduti a 300mila lire a mq con un guadagno di quasi 3 milioni di euro. Potenza della fede.
Mario De Michele
(continua…)