Abbiamo scherzato. Le recenti dimissioni di Vincenzo Gaudino dalla carica di sindaco di Orta di Atella sono una farsa. Una mossa tattica per scaricare i pesi morti dell’amministrazione comunale. Lo conferma lo stesso primo cittadino. Che il 7 marzo ha gettato la spugna per contrasti con una parte dei Democratici e Riformisti e ieri (11 marzo) si è candidato nella lista Pd per l’elezione degli organismi direttivi dell’Ato rifiuti di Caserta. Si voterà mercoledì prossimo. Sul ring ancora una volta i dem contro il gruppone dei centristi. Che senso ha candidarsi da sindaco dimissionario? Delle due l’una. O Gaudino possiede doti divinatorie da prevedere il futuro, oppure sapeva già quando si è dimesso che avrebbe fatto dietrofront. Optiamo per la seconda ipotesi: il sindaco ortese ha pianificato tutto per fare pulizia nella sua maggioranza. Le sue dimissioni sono funzionali alla cacciata dalla coalizione di una fetta di Democratici e Riformisti. La macchina purificatrice si è messa in moto all’indomani del documento dell’appoggio esterno presentato dai Dem e dai Riformisti. A Gaudino non è andato giù. A Città Visibile e al Movimento per Orta neppure. E allora si è deciso di alzare un muro invalicabile. Via una parte dei dissidenti. Dialogo aperto con chi è pronto a tornare all’ovile del sindaco.
L’obiettivo dell’attuale maggioranza è recuperare qualcuno dei consiglieri comunali assenti all’ultimo civico consesso. Il primo nome sondato è quello di Michele De Micco. L’esponente dem non è un pasdaran. Con lui si può trovare un’intesa a lungo termine. Fuori dai giochi resterebbero Antonino Santillo e Adriana Cinquegrana, cognata di Gianfranco Piccirillo. Quest’ultimo e Ziello sono il vero bersaglio del fuoco amico. Ambivano a ruoli di primo piano. È considerato impresentabile dal gruppo del vicesindaco Vincenzo Tosti e da quello del senatore Fabio Di Micco. Da qui lo strappo “calcolato” di Gaudino. Che il 7 marzo ha firmato la lettera di dimissioni, d’intesa proprio con Città Visibile e Movimento per Orta. “È l’occasione per sbarazzarci di Piccirillo e di Ziello”, si sono detti il primo cittadino, Tosti e Gaudino. Ed è partita la controffensiva. In queste ore sono ancora in corso febbrili incontri. Ma il dado è tratto. Piccirillo e Ziello caput, Gaudino torna sulla poltrona di sindaco. Per non avere una maggioranza risicata sarà ripescato De Micco. Incluso quello del primo cittadino la coalizione di governo conterebbe su due voti di margine. Santillo e Cinquegrana andrebbero all’opposizione. Riuscirà il nostro eroe a ricomporre una parte del puzzle? Per Gaudino sarà un gioco da ragazzi. Quando si è dimesso già sapeva che sarebbe ripiombato al suo posto. Che furbacchione.
Mario De Michele