Seduta urgente della giunta. All’ordine del giorno: impegno di spesa per l’acquisto di guantoni, paradenti e caschetti protettivi. Tutti presenti. Sì all’unanimità. Sospiro di sollievo del sindaco Antonino Santillo, del suo vice Andrea Villano e dell’assessore Pasquale Pellino che, guardinghi, vanno sul terrazzo a fumarsi una sigaretta per scaricare la tensione. Sono in piedi per miracolo. Per poco non sono stati gonfiati come zampogne. Giovedì scorso infatti il secondo piano del municipio si è trasformato in un ring. Il gong è suonato alle 18.00. Santillo e Pellino, pesi mosca, hanno la sventura di incontrare il consigliere Raffaele Lampano, un peso massimo. L’ormai ex esponente della maggioranza si scaglia verbalmente contro entrambi. Terrore tra i dipendenti comunali.

Lampano-Hulk

Santillo e Pellino bianchi come la cera. Mentre Lampano diventa verde dalla rabbia come se qualcuno gli avesse detto: “Hulk, spacca!”. È proprio così. A incitarlo è Giuseppe Massaro, un peso medio. Anche il presidente dell’assise inveisce contro i “poveri” Santillo e Pellino che cercano riparo in qualche stanza. Tentativo vano. Tutti i dipendenti gli chiudono la porta in faccia e si barricano negli uffici. L’unico impavido è il vicesindaco Villano, peso piuma. Il braccio destro del sindaco accenna a un pacifico “calma”. Non l’avesse mai fatto. Poteva essere l’ultima sua parola terrena. Lampano e Massaro cambiano bersaglio. Villano finisce sotto una gragnuola di parole grosse. Barcolla. Si aggrappa al muro. Per poco non va al tappeto. Sa che nessun dipendente aprirà la porta nemmeno a lui. Si affida alle preghiere: “Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù”. Lampano e Massaro non sono misericordiosi. Altra raffica di parole di pietra. Jab, right, montante. Maria è distratta. Non ascolta l’invocazione di Villano. Forse perché la domenica prima non è andato a messa. Nel frattempo Santillo e Pellino si sfregano le mani: “Forse ce la caviamo”. Villano si arrende e implora pietà. Non alla madonna ma a Lampano e Massaro. Che però sono poco religiosi e infieriscono. A quel punto il vicesindaco spera almeno in un’estrema unzione per essere emendato dai suoi peccati. Ed ecco che una luce gli illumina il volto. Non proviene dal cielo. Tra i dipendenti c’è un’anima pia. Ha aperto la porta. Lampano e Massaro si placano. Hanno dato una prova di forza muscolare. Per adesso può bastare così. Per adesso. Voltano le spalle al sindaco, al suo vice e all’assessore e se ne vanno. Santillo, Villano e Pellino controllano se hanno tutti i denti a posto. Sembra di sì. Villano si fa il segno della croce. Gli balena in testa l’idea di nominare quel dipendente-samaritano direttore generale dell’ente. Poi si morde le labbra: “Mannaggia, non si può, abbiamo dichiarato il dissesto” (è anche assessore a Bilancio e Finanze). I tre si abbracciano con gli occhi gonfi di lacrime. Per fortuna solo di quelle. L’incubo è finito. Volete sapere il motivo del litigio? Basta ironia, ora siamo seri. Il sindaco, il suo vice e l’assessore sono stati aggrediti verbalmente dal presidente del civico consesso (sic!) e da un consigliere comunale (sic!) per due motivi. Il primo: “parlano” con Italia Notizie”. Non è uno scherzo. Peraltro, più che da ridere ci sarebbe da piangere. Il secondo, che riguarda soltanto Villano: l’appeal dei lavori pubblici con il corollario tecnico-amministrativo che ne consegue. Lampano e Massaro ci perdoneranno se non sveliamo i nomi di chi ha “parlato” con Italia Notizie. Non fanno parte della giunta. Per loro non c’è l’impegno di spesa per l’acquisto di guantoni, paradenti e caschetti protettivi. Non vorremmo averli sulla coscienza.

Mario De Michele

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