Non si tratta di adottare un sarriano 4-3-3 votato all’attacco oppure un 3-5-2 più “conservativo” di allegriana memoria. Il problema non è la tattica. Ma la strategia. Il consiglio comunale di Orta di Atella è diventato il campo da gioco per sperimentare nuovi schemi politico-amministrativi. I cambi di casacca sono all’ordine del giorno. Ed è impresa ardua stare dietro alla nuova denominazione dei gruppi e alla loro consistenza numerica. In verità l’amministrazione targata Antonino Santillo è sempre stata ballerina. Prendiamo Orta Democratica: all’inizio era composta da due consiglieri, poi è passata a uno, successivamente a zero, di nuovo a due e ora è confluita con Coraggio nel gruppo di cinque consiglieri battente bandiera Orta Prospettiva Futura. Coraggio a sua volta da quattro membri è sceso a tre, con Gennaro Colella a vagare come un’anima in pena ma, va detto, con il bellissimo sottofondo musicale di “Almeno tu nell’universo”. Per non parlare di Pasquale Ragozzino, catalogato alla voce “abiti demodé” perché troppo “coraggioso” rispetto agli altri affetti da una forma incurabile di doroteismo di ritorno. Ad Orta al Centro è andata pure peggio. Prima ha perso il sostegno di Raffaele Lampano, recordman mondiale nel gioco della “Campana”, poi quello di Ciro Palladino, brava persona, per carità, ma ancora in cerca d’autore. Se il leader non fosse l’ex sindaco Andrea Villano potremmo dire che il movimento Orta al Centro si è rimpicciolito. Puntando i piedi e allungando il collo Villano arriva al calzerotto di Haaland del City. Ma il vino buono sta nella botte piccola. Così l’ex fascia tricolore, che politicamente ha rischiato di tramutarsi in un Tavernello scaduto, si è abbeverato alla fonte di Giuseppe Massaro, presidente dell’assise Made in Frattaminore, pareggiando i conti con i “prospettivisti futuri” grazie all’ausilio dell’universale Colella e di Tiziana Dirasco, esperta in piroette politiche, che si è disfatta con la naturalezza con cui si cestina un kleenex anche di Raffaele Arena, altro gigante della politica locale. Uno sopra l’altro e ben stiracchiati lui e Villano arrivano al pantaloncino del “Bambinone” di Pep Guardiola. Il primo tempo tra Orta Prospettiva Futura e Confederazione (Orta al Centro-Orta sul Serio-Colella-Dirasco) è finito 5-5. Tanti capovolgimenti di fronte, insomma. Se fosse un film si intitolerebbe: “Pacco, doppio pacco e contropaccotto”. Preso in contropiede anche un altro neonato gruppo, in contatto con i “prospettivisti futuri”, quello composto da Lampano, Giovanna Migliore e Imma Liguori, allenato da Giovanni Misso e Eduardo Indaco. Quest’ultimo sperava di guardare una volta e per tutte Villano dall’alto al basso. Allo Spilungone piace vincere facile. Ma l’ex sindaco è come i gatti. Quando tutti lo danno politicamente per morto risorge come l’Araba Fenice. Se non fosse un fervente cattolico sarebbe un incrollabile taoista: “Ciò che è forte e rigido è posto in basso, ciò che è debole e flessibile è posto in alto”. Torniamo alla metafora calcistica. Il problema non è la tattica. Ma la strategia. Manca circa un anno alle elezioni regionali. Questo è il punto. Orta Prospettiva Futura già nel nome guarda al domani sia sul piano locale che provinciale e regionale. Idem la Confederazione. Basta leggere di sfuggita un passo del documento inaugurale del gruppo confederato per comprenderlo: “Siamo una sintesi politica con una visione che guarda al futuro, fortemente competitiva per le sfide sovracomunali che ci attendono”. La sfida sovracomunale della Confederazione ha un nome e un cognome: Marcello De Rosa. Il vicepresidente della Provincia di Caserta sarà in corsa per uno scranno in consiglio regionale. Orta Prospettiva Futura ha altri programmi. E soprattutto punterà su altri candidati. Ecco la partita decisiva. Prima della quale si potrebbe disputare quella provinciale in caso di cambio della legge elettorale e ritorno al voto con i collegi. E allora sarà una doppia battaglia. La posta in gioco è altissima. Regionali e eventuali provinciali potrebbero tramutarsi in due bombe ad orologeria collocate sotto la sedia di Santillo. Fin d’ora il sindaco dovrebbe mediare, puntare a una pacificazione o quanto meno a una tregua. Tra due fuochi corre seriamente il rischio di rimanere gravemente ustionato. Non ci siamo dimenticati di Fare Democratico per Orta Verde. Il coordinatore Nando D’Ambrosio e i consiglieri Antonio Sorvillo e Nicola Margarita hanno deciso di stare alla finestra. A dire il vero sembrano seduti sulla riva del fiume. Prima o poi passerà qualche cadavere.

Mario De Michele

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