Si preannunciano festività natalizie movimentate per l’amministrazione di Orta di Atella. Il passaggio di Immacolata Liguori e Giovanna Migliore nel gruppo misto quasi certamente sarà seguito da altre scosse di assestamento nella maggioranza capitanata da Antonino Santillo. Il bilancio dei primi sei mesi di mandato è un disastro. Il maggiore responsabile della partenza ad handicap è sicuramente il sindaco, incapace di imprimere un ritmo serrato e soprattutto in balia dei funzionari comunali. Serve una netta inversione di rotta, altrimenti i problemi della città sono destinati a incancrenirsi con gravi ripercussioni negative sulla collettività. Finora non c’è stato il cambio di passo. Da qui il ripensamento di alcuni consiglieri che hanno cambiato casacca nella speranza di rilanciare l’attività amministrativa. È il caso di Migliore. A proposito, qualcuno ha strumentalmente compreso male il senso del nostro articolo di ieri. Mettiamo le cose in chiaro: l’ex consigliere di Orta sul Serio è inappuntabile sotto il profilo morale. È una persona e un politico onesto e pulito. Su questo ci mettiamo due mani sul fuoco. Le nostre critiche si riferivano al contenuto della nota social con cui ha motivato il passaggio nel gruppo misto. La scelta sembrava unicamente legata alla mancata elezione alla Provincia. In realtà Migliore già da tempo aveva aperto una riflessione sull’andamento dell’amministrazione. Non condivideva come stavano andando le cose. Non le andava giù che Santillo non riuscisse a prendere in mano il bandolo della matassa. Non sopportava l’idea di tirare a campare. Da qui una decisione dolorosa ma necessaria per contribuire a rilanciare la macchina comunale. Cogliamo l’occasione per precisare un altro aspetto del nostro articolo: Giovanna Migliore non è impegnata in politica per interessi personali. È un’apprezzata professionista e si è sempre prodigata per il bene della città. Ha sbagliato a fidarsi di chi invece ha altri grilli per la testa, come diventare sindaco anche a costo di mandare tutto all’aria. Si spera che d’ora in poi si rapporti con esponenti politici di lungo corso che la sapranno consigliare meglio. Ultimo inciso: ci è giunto alle orecchie che il presidente dell’assise Giuseppe Massaro ha sfoggiato una pacchiana sicumera davanti a un bar locale. Alla presenza dell’assessore Annalisa Cinquegrana e del fido (almeno per ora) consigliere Franco Lampano avrebbe detto di avere dalla sua parte i giornalisti. A scanso di equivoci e per non passare brutti guai ci corre l’obbligo di rimarcare che Italia Notizie non ha mai avuto nulla a che fare con Massaro. Non a caso il sottoscritto non ha mai preso un caffè con lui e si guarda bene dal salutarlo. Da quando ha come “autista” Salvatore Del Prete “Magò” la distanza è diventata siderale. Ci teniamo lontanissimi da Massaro. Almeno un migliaio di chilometri. Non si sa mai. È più facile che diventiamo elettori della Meloni che sostenitori dell’Azione del presidente del civico consesso e dei suoi accoliti dal passato nero come la pece. Vade retro Satana! Torniamo ai sommovimenti nella maggioranza. Ci sono forze politiche e consiglieri comunali con forti mal di pancia. Il gruppo misto potrebbe infoltire le proprie fila. Non è esclusa l’adesione ad altri partiti. Insomma il quadro politico locale cambierebbe sensibilmente. A quel punto sarebbe inevitabile quanto meno una verifica nella maggioranza. Con il nuovo assetto nel civico consesso potrebbe mutare anche l’organigramma. Rimpasto in giunta in vista? Possibile. L’importante non sbagliare bersaglio (lo diciamo a chi è accecato da un personalismo irrefrenabile). E soprattutto non farne solo una questione di poltrone. Santillo, Massaro e Piccirillo sono i principali artefici dei disastri di questi mesi. È a loro che va data una lezione. Se non la capiranno tutti gli scenari saranno possibili. Anche quelli più dirompenti. Poi ognuno si assumerà le proprie responsabilità. In città sono carte conosciute. I cittadini sapranno giudicare.

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