Ha voluto la bicicletta, ora Antonino Santillo pedali. Le prime sgambate sono decisive se vuole tagliare il traguardo del nuovo assetto politico-amministrativo senza inciampi. Dietro l’angolo c’è la prima curva pericolosa: la nomina della giunta. Dinanzi al neo sindaco di Orta di Atella ci sono le gimkane degli accordi pre-elettorali e la salita da scalatore delle pretese post-voto. I vincitori indiscussi della competizione sono due: Orta al Centro e Coraggio. Due liste per un totale di 4.500 preferenze. Otto i consiglieri eletti. La metà dell’assise. Di contro ci sono gli impegni assunti prima dell’appuntamento con le urne: un posto di primo piano per ognuno dei raggruppamenti in corsa nella sfida solitaria. Sugli scaffali sono in bella vista 5 assessorati e la poltrona di presidente del civico consesso. Orta democratica, la lista del primo cittadino, è uscita a pezzi. Appena terza. Non solo. Esprime già il sindaco. È già servita. La prima opzione spetta a Orta al Centro. Andrea Villano, mentore del gruppo, punta alla delega di vicesindaco. Il prescelto? Il cugino omonimo, figlio dello zio Nicola. È avvocato. Ricoprirebbe al meglio l’incarico. In questo caso le richieste dell’ex primo cittadino ortese potrebbero essere soddisfatte. Coraggio ha un orientamento preciso: premiare i consiglieri comunali con più voti. Pasquale Pellino è in pole per l’ingresso nell’esecutivo. Il principale problema in casa Coraggio sono le ambizioni di Pasquale Ragozzino. Vorrebbe capitalizzare pro domo sua il successo alle amministrative raggiunto grazie a Salvatore Del Prete “Monsignore”. L’ex sindaco non vuole usurpare nulla. È intenzionato a fare spazio ai 4 eletti. Ragozzino invece, com’è suo solito, sta tessendo una trama talmente intricata da restarne lui stesso intrappolato. La strategia(?) di Ragozzino è sempre la stessa: mettere zizzania all’interno di Coraggio e nella coalizione di maggioranza. Spera di porre gli uni contro gli altri per poi uscire lui dal cilindro. Divide et impera. Obiettivo: assessorato alle Politiche sociali. Ma gli altarini di Ragozzino già sono saltati fuori. Resterà anche stavolta a mani vuote. Giusto così. Non ha mosso un dito in campagna elettorale. Non merita ruoli di comando. Non è escluso che se dovesse continuare ad alimentare contrasti e personalismi resterà sempre più isolato nella lista Coraggio. Conseguenza? Il potere decisionale andrà nelle mani di Del Prete “Monsignore” e Massimo Russo. Meglio così. Per tutti. Meno inciuci, più probabilità di allestire un esecutivo di qualità. Passiamo a Orta sul Serio. Il promotore Giuseppe Massaro ha incassato quasi 900 voti. Un boom memorabile. In democrazia i voti pesano. Per lui si spiana la strada di presidente del consiglio comunale. Collocazione più che meritata e nel rispetto della volontà popolare. Poi c’è Fare democratico Orta Verde. Per la lista, che ha ottenuto due componenti dell’assise, si è speso molto Nando D’Ambrosio. Un assessorato è d’obbligo. Per garantire le quote rosa potrebbe entrare in giunta la moglie Sonia Cicatiello, avvocato e volto nuovo. In base alle intese pre-elettorali anche al fanalino di coda Orta Viva dovrebbe spettare un assessorato. Ma all’interno della lista è già partita la corsa alla poltrona. L’ambizione dei fratelli Gianfranco e Raffaele Arena è incoronarsi assessore. Non la pensano così eletti e primi dei non eletti. Come trovare la sintesi? A schiaffi e spintoni. Gli Arena sono bassi e tozzi, rischiano di avere la peggio. Fuori quota Tonino Russo. È il più esperto e uno dei più competenti. La nomina di assessore è una panacea per il sindaco e per l’intera squadra di governo. Russo prenderebbe per mano Santillo. L’unico modo per evitare che il primo cittadino vada fuori strada in continuazione. E sarebbe una figura di garanzia per l’amministrazione comunale. In linea di massima quello descritto è lo scenario più probabile. Ma in questi casi le sorprese sono sempre in agguato. Gli equilibri potrebbero saltare da un momento all’altro. A quel punto l’unico modo per il sindaco di far quadrare i conti sarà la rotazione tra i consiglieri più votati. Rimpasto allo scoccare dei due anni e mezzo di mandato. Ha voluto la bicicletta, ora Antonino Santillo pedali. Attenzione alle cadute rovinose.
The Velvet Underground