A vincere a tavolino sono bravi anche i manichi di scopa. Infatti Antonino Santillo ha vinto. Ma per analizzare il voto serve formazione politica. Merce sconosciuta sulla bancarella del nuovo sindaco di Orta di Atella. Invece di esultare (sic!) per i 9 punti percentuale di affluenza in meno il neo primo cittadino ortese dovrebbe ingaggiare qualcuno che ne capisce per farsi spiegare che è uscito dalle urne con le ossa fracassate. La sua lista, Orta Democratica, è arrivata quarta su sei raggruppamenti in corsa alle amministrative. Appena 1.224 preferenze (13.50%) e 2 consiglieri eletti: 2 su 16. Una Caporetto. La dimostrazione plastica dell’incapacità di Santillo di trainare la coalizione, di farsi calzare la divisa del leader, di mostrarsi all’altezza della situazione. La minoranza del popolo (ben più della metà degli aventi diritti non è andata a votare) ha sentenziato: “Santillo? No, grazie”. Una cocente sconfitta da condividere con il suo sodale Gianfranco Piccirillo. La gente ha tuonato: “Piccirillo? Per carità, meglio la peste bubbonica”. Altro che festeggiare! Santillo, se fosse avvezzo alla politica, dovrebbe interrogarsi sulle ragioni di un fallimento schiacciante. È uno dei rarissimi casi in cui la lista composta dal candidato sindaco è surclassata da altri tre schieramenti a suo sostegno. Peraltro i numeri sono impietosi. La lista proposta dall’ex primo cittadino Andrea Villano (Orta al Centro) ha doppiato quella di Santillo. Coraggio, team capitanato da Salvatore Del Prete “Monsignore”, ha ottenuto oltre 800 voti in più. Anche Giuseppe Massaro, con la sua Orta sul Serio, ha messo la freccia facendo guardare la targa a Santillo. Per un soffio Fare Democratico per Orta Verde non ha superato il gruppo allestito dalla fascia tricolore. Basta un pallottoliere per rendersi conto che il nuovo capo dell’amministrazione è appeso a due fili. Orta al Centro e Coraggio hanno eletto ben 8 consiglieri. La metà del civico consesso. Villano e i suoi hanno primeggiato con un risultato che va ben oltre le più rosee aspettative: 2.431 preferenze pari al 26.82%. Medaglia di argento a Coraggio con 2.043 voti, 22.54%. Sul podio Orta sul Serio che incassa 1.320 suffragi attestandosi al 14.56%. Può brindare Nando D’Ambrosio, promotore di Fare Democratico per Orta Verde, gruppo giovane, che forte di 1.049 voti (11.57%) ha portato a casa 2 consiglieri. Fanalino di coda Orta Viva che però grazie a 997 preferenze (11%) ottiene 2 posti in assise. A conti fatti Santillo è nella morsa di Orta al Centro e di Coraggio. Il neo sindaco farebbe meglio a togliersi il sorrisino ebete dal volto. A Villano e company, esito elettorale alla mano, spettano due poltrone “pesanti”: due assessorati (uno con delega di vicesindaco) o un assessore e il presidente del civico consesso. In caso di “niet” saranno dolori. Villano si metterà di traverso. Giustamente. In politica contano i numeri. Anche Coraggio vuole capitalizzare il successo elettorale: un posto in giunta e lo scranno di capo dell’assise (serve l’intesa con Orta al Centro). Dopo la sconfitta della sua lista non sarà facile per Santillo partire con il piede giusto. Anche Piccirillo vuole la sua parte. Già pregusta una grande fetta di torta. Almeno all’inizio non si potrà sfamare. Le altre forze della coalizione hanno diritto ad avere visibilità e peso specifico: Orta sul Serio, Fare Democratico per Orta Verde e Orta Viva portano in dote due consiglieri a testa. Risultato: un assessorato per ogni lista. A vincere a tavolino sono bravi anche i manichi di scopa. Per governare servono gli attributi. Alla fine l’accordo si troverà. Ma quanti saranno gli scontenti? Per uno come Antonino Santillo che non mastica di politica si preannunciano pochi giri di giostra. Avanti il prossimo.
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