Se Totò fosse vivo direbbe: “Questo municipio è pieno di pazzi”. Ad Orta di Atella infatti succede di tutto e di più. Cose inspiegabili. Almeno all’apparenza. Cose sospette. Se si vuol pensar male. Il progetto per l’assistenza agli alunni disabili mette in scena un altro atto del teatro dell’assurdo. Stavolta la realtà supera la fantasia. E la domanda è d’obbligo: ma questi che stanno al Comune ci sono o ci fanno? Dopo le revoche in autotutela sembrava che il servizio potesse finalmente prendere il via. Ma ancora una volta l’iter burocratico fa acqua da tutte le parti. Sembra la Fontana di Trevi. Antonella Spampanato, funzionaria delle Politiche sociali, opta per la procedura negoziata per l’affidamento del servizio di assistenza specialistica all’autonomia e alla comunicazione nell’ambito dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Importo di 56,987,47 euro, di cui 50mila euro per il potenziamento del servizio di assistenza specialistica e 6,987,47 euro per l’acquisto di beni e servizi finalizzati a supportare la partecipazione degli alunni alle attività scolastiche, didattiche ed extra-didattiche. Cooperative invitate tramite Mepa (Mercato economico della pubblica amministrazione). Fin qui tutto bene. Per ora hanno risposto all’appello 6 ditte (tempo massimo 20 dicembre). Ottimo. Viene nominata la commissione esaminatrice. Eccellente. Ma quando tutto sembrava andare per il verso giusto si scopre l’ennesimo obbrobrio amministrativo. Manca il capitolato d’appalto. Non è uno scherzo. Altra domandina facile facile: come si fa a scegliere l’offerta economica e quella tecnico-qualitativa migliori senza indicare, ad esempio, quante e quali figure professionali vengono impiegate o il monte ore complessivo? Non solo. Come si fa a decretare il vincitore della gara se le coop non precisano il costo per ogni figura professionale o il costo complessivo per attuare il progetto? È come schierare nella griglia di partenza 6 Ferrari tutte senza benzina. Nessuna taglierà il traguardo. Ovvio. E qui casca l’asino: in base a cosa la commissione stilerà la graduatoria? Andrà a simpatia? O come si regolerà? Un arcano. Altrettanto misterioso il comportamento della Spampanato. Lei stessa, nella lettera di invito alle ditte, scrive sotto la voce Qualità del servizio: “Qualità/Adeguatezza della soluzione progettuale da articolare rispetto ai requisiti tecnici previsti nel capitolato”. Per quanto riguarda le figure professionali aggiunge: “Figure professionali aggiuntive rispetto a quelle previste nel capitolato, specificando il monte ore previsto e le attività da svolgere”. Passiamo al capitolo Revisione dei prezzi. “In riferimento alla revisione dei prezzi – si legge – si precisa che si fa riferimento all’art. 60 del D.lgs 36/2023, diversamente da quanto riportato nel capitolato speciale d’appalto allegato al progetto”. La stessa funzionaria richiama più volte il capitolato d’appalto ma non lo allega alla lettera di invito. Questo benedetto capitolato c’è o non c’è? E se c’è, perché non è stato allegato? Se lo sono chiesto anche alcune ditte partecipanti che hanno avanzato chiarimenti così come indicato dalla Spampanato nella procedura negoziale: “È possibile ottenere chiarimenti sulla presente procedura mediante la proposizione di quesiti scritti da inoltrare esclusivamente al Sistema secondo le modalità esplicitate nelle guide per l’utilizzo della piattaforma accessibili su Mepa”. Senonché finora la funzionaria non ha ancora risposto ai quesiti regolarmente posti da alcune coop. Il lungo rosario di errori apre la strada all’impugnazione della gara. Risultato? Di nuovo tutto a carte quarantotto. Stavolta è la condanna a morte per l’importante progetto. Il bando scade il prossimo 31 dicembre. Non ci sarà più il tempo tecnico per utilizzare i fondi. In fumo oltre 56mila euro. Terza domanda spontanea: i precedenti appalti come sono stati affidati? Lo scopriremo presto. L’ultimo quesito lo poniamo al dormiente assessore al ramo Pasquale Pellino: che altro deve accadere per intervenire? Totò mise in vendita la Fontana di Trevi. Non è che qualche funzionario si vende il municipio e nessuno se ne accorge? Ad Orta di Atella con il sindaco Antonino Santillo tutto è possibile. Purtroppo.

Mario De Michele

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