In base all’evoluzione dei complicati conteggi dovuti al Rosatellum cambiano alcuni nomi degli eletti ai seggi proporzionali in alcuni collegi plurinominali delle Politiche di domenica scorsa, ma le variazioni sono a saldo zero per quanto riguarda i partiti. Emblematico il caso campano con l’elezione con i resti del consigliere regionale Emilio Borrelli, capolista dell’alleanza Verdi-Sinistra nella circoscrizione Campania 1-P02, che su scala regionale non arriva nemmeno al 3 per cento. La Campania guadagna un seggio in Parlamento a discapito del Nord Italia, ma sempre nell’ambito della distribuzione dei seggi spettanti a Verdi e Sinistra. Ad esempio, la Lega che rispetto a ieri ha “guadagnato” due deputati in Lombardia (Umberto Bossi e Giulio Centemero), ne ha persi altrettanti tra Emilia Romagna e Sicilia. E’ quanto sottolineano fonti del Viminale, ricordando che i nomi degli eletti pubblicati sul sito Eligendo sono da considerarsi “ufficiosi” in attesa del “timbro ufficiale” dell’Ufficio elettorale centrale nazionale presso la Cassazione. I cambi riguardano gli eletti di 12 regioni. Ed i nomi che appaiono oggi su Eligendo vanno comunque considerati ancora provvisori perche’ alla fine la Cassazione dovra’ considerare anche le compensazioni che riguardano i candidati plurieletti. La leader di FdI Giorgia Meloni, a esempio, e’ stata eletta in piu’ collegi e liberera’ cosi’ posti che dovranno essere assegnati scorrendo la graduatoria nei listini. Lo stesso vale per gli altri parlamentari che si sono presentati in piu’ collegi. Saranno i magistrati della Cassazione a dover calcolare algoritmi e coefficienti da applicare nei vari casi. Il tempo che passa tra la data delle elezioni (25 settembre) e la prima riunione delle Camere prevista per il 13 ottobre serve all’Ufficio elettorale della Cassazione per fare questi calcoli con la massima precisione. Ci sara’ quindi la proclamazione degli eletti e poi anche i ricorsi di chi contestera’ l’assegnazione dei seggi. Anche M5S – e’ un altro esempio – rispetto ai dati di ieri ha perso due seggi in Lombardia, ma ne ha guadagnato uno in Calabria ed uno in Umbria. Cambiano i nomi, dunque, ma non il numero dei parlamentari eletti di ciascun partito.