Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, prende le distanze da Vittorio Sgarbi, dopo le proteste di alcuni dipendenti del museo MAXXI per l’intervento del sottosegretario, riportato da Repubblica, ad una serata con Morgan. “Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio, che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le Istituzioni”, dichiara Sangiuliano, che ha scritto una lettera al presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, per chiedere spiegazioni su quanto accaduto. “La libertà di manifestazione del pensiero deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone”, aggiunge il ministro. “Anche le forme dell’espressione non devono mai ledere la dignità altrui. Le istituzioni culturali, e so che Alessandro Giuli è d’accordo con me, devono essere aperte e plurali ma lontane da ogni forma di volgarità. Chi le rappresenta deve mantenere un rigore più alto di altri”. Non bastano le parole del Ministro Sangiuliano”, commenta in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati: “Non si può usare una grande istituzione culturale come platea per uno spettacolo indecoroso e offensivo delle lavoratrici e di tutte le donne. Chiediamo provvedimenti convinti che anche la Premier Meloni non può restare indifferente. Non è stata una goliardata, ma un episodio grave per linguaggio, tono e contenuto”. Secondo Braga, “le affermazioni di Sgarbi al Maxxi sono inaccettabili e gravissime, segno di una regressione culturale preoccupante”. Il sottosegretario si è difeso dalle critiche sostenendo che le sue “erano battute, erano giochi” pronunciate contro la “cancel culture”. In un video pubblicato su Youtube, Sgarbi contesta la “polemica innescata con dieci giorni di ritardo da Repubblica su un gioco, un divertimento, una festa, delle battute, un dialogo”, si rivolge alle “scandalizzate dipendenti del MAXXI” per affermare che “esiste anche la ninfomania”, e legge un passaggio del San Giovanni, domandandosi se bisogna denunciare Mozart.

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