Finalmente nel Pd di Sessa Aurunca i nodi vengono al pettine. Il caso Francesco Brasile, sollevato da Italia Notizie (clicca qui per l’articolo), ha fatto da detonatore alle vistose contraddizioni tra i dem locali e all’interno dell’amministrazione comunale griffata Lorenzo Di Iorio. Spalle al muro non solo il sindaco ma anche un pesce grosso come Gennaro Oliviero, suo principale sponsor e da anni padre-padrone dei democrat sessani. Nella sua città il presidente del consiglio regionale della Campania ha sempre dettato legge. Ma con il commissariamento del circolo la pacchia è finita. L’arrivo di Alberto Losacco, inviato a Sessa Aurunca da Elly Schlein, ha posto un argine a personalismi e interessi di bottega. Il senatore ha messo al centro del dibattito la politica con l’obiettivo di riportare il partito sui binari della “normalità”. Impresa non facile. Il cammino è lungo. Ma i primi importanti passi sono stati mossi. Un punto fermo è la coerenza politico-amministrativa: non ci può essere spazio per esponenti di Fratelli d’Italia in un’amministrazione targata Pd. A Sessa Aurunca succede anche questo. Pd e FdI sono alleati, governano assieme. Probabilmente il primo caso d’Italia, quanto meno in una grande città. Tra i consiglieri di maggioranza “spicca” il nome di Francesco Brasile, che ieri è stato eletto nel coordinamento provinciale del partito di Giorgia Meloni. Dopo la pubblicazione dell’articolo sulla nostra testata è scoppiato il caso. Losacco è scattato dalla sedia. E non ha usato mezze misure: “Quanto sta avvenendo a Sessa Aurunca è ingiustificabile. Il comportamento del sindaco Di Iorio mina la credibilità della politica e delle istituzioni. È sbagliato pensare che in politica i principi e le differenze non contino. Non si governa a nome del Pd alleandosi con esponenti della destra, addirittura fino all’elezione, ieri, di un consigliere nel coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia di Caserta. Tutto questo alimenta la spaccatura interna come dimostrano le proteste di quei dirigenti e militanti dem, che si sentono traditi e non rappresentati dal sindaco”. Prima di approdare nel Pd per il tramite di Oliviero, Di Iorio ha sempre respirato aria di centrodestra, sponda Popolo delle Libertà-Forza Italia. Legatissimo a Nicola Cosentino, leader indiscusso del partito campano per il volere di Silvio Berlusconi in persona. Dopo i guai giudiziari che segnano la fine politica di Cosentino, l’attuale sindaco di Sessa Aurunca non perde tempo e si ricicla. Mette piede nel Pd, sottobraccio di Oliviero, che lo candida a primo cittadino e lo fa eleggere per contrastare i veri dem locali, in primis Silvio Sasso e Massimo Schiavone. Ma ora cominciano i guai. Il timoniere del parlamentino campano deve dar conto dell’alleanza con Fratelli d’Italia. Senza citarlo lo chiama in causa Losacco: “Come commissario cittadino del circolo Pd di Sessa Aurunca, invito Di Iorio e coloro che nel partito, a livello regionale, lo sostengono, a chiarire immediatamente una situazione imbarazzante e politicamente deplorevole, che si riflette nelle tante anomalie che hanno già determinato il commissariamento di Sessa Aurunca”. Forse, forse ci siamo. Si avvia al tramonto l’impero di Gennaro Oliviero nella “sua” città. Per i più ottimisti è anche il primo passo fuori dal Pd casertano dopo l’ultimo tesseramento monstre. Può essere. La Schelin si è svegliata. Almeno così dicono. Meglio tardi che mai.

Mario De Michele

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