Ormai è un duello con il ministro Bianchi. Sulla scuola, ovviamente. Con il governatore Vincenzo De Luca che, da quando è stata bocciata l’ordinanza sulla Dad per due settimane, non perde occasione per assestare colpi all’esponente del governo Draghi. «Dobbiamo lavorare tutti per superare le emergenze che ci sono, anche se l’unico a non vederle è il ministro della Pubblica Istruzione», dice, infatti, tanto per cambiare ieri nel corso della sua consueta diretta settimanale, dove le sciabolate ci sono per tutti. Dalle elezioni per il Quirinale («spettacolo imbarazzante»), ai colleghi governatori che chiedono nuove regole sulle zone di colore sino ai ministeri «che non fanno nulla». Ma sono, dicevamo, contro il ministro all’Istruzione sono gli attacchi più feroci. «Continuo a registrare una posizione propagandistico-demagogica da parte del ministero dell’Istruzione. Premesso che abbiamo tutti l’obiettivo di mandare a scuola in presenza», è l’incipit dell’ex sindaco prima di andare contro l’esecutivo. «Tuttavia, dire questo non significa fare demagogia e chiudere gli occhi davanti alla realtà. Diversamente da quello che ha comunicato il ministro dell’Istruzione, proponendo dati mistificati, non è vero – attacca – che abbiamo il 92-93 per cento di situazioni normali nelle scuole. È una pura mistificazione». In mezzo i dati del contagio: «Nel periodo 11-19 gennaio 2022 i contagiati 0-13 anni nel territorio della Asl Napoli 1 sono stati 5mila che, se confrontati con i dati degli ultimi 10 giorni del 2021, fanno registrare un incremento del 132 per cento. A conferma che la realtà concreta è un’altra rispetto a quella che ci viene descritta da Roma». «Abbiamo un dato importante: nella fascia di età 5-11 anni abbiamo raggiunto in Campania il numero di 102mila bambini vaccinati: in Campania fascia di età sono 380mila. Ormai andiamo avanti sulle 4-5mila vaccinazioni al giorno per i bambini di questa fascia. Questo è un dato molto importante, per fine gennaio possiamo arrivare a 150mila bambini vaccinati. Era il motivo – attacca De Luca – per cui volevamo prorogare di due settimane l’apertura delle scuole elementari: poter arrivare a 150mila vaccinati, che non erano il 100 o il 90 per cento, ma un numero molto più tranquillizzante rispetto al numero dei contagiati che continuiamo a registrare in questi giorni».

Ma la diretta settimanale è anche la tribuna politica dove De Luca, mena nuovi fendenti a Roma. «Per quanto ci riguarda contrasteremo spinta a centralizzare. Se fossimo in mano ai ministeri, l’Italia avrebbe conosciuto l’ecatombe. A Roma non sono – aggiunge sempre De Luca – in grado di fare nulla. Il commissario dice abbiamo raggiunto gli obiettivi, dovrebbe dire le Regioni hanno raggiunto gli obiettivi. A Roma solo carte. Dalle Regioni il 100 per cento del lavoro». Ma De Luca crede come il picco sia vicino. «Da fine gennaio lenta discesa del contagio. Stanno crescendo i numeri dei vaccinati anche con prima dose, che mi pare si stiano svegliando: meglio tardi che mai. Devono sapere – dice attaccando i no vax – che si sono assunti la responsabilità di danneggiare drammaticamente i pazienti non Covid. L’esplosione di contagio ha obbligato tutta Italia a mettere gli altri in secondo piano, creando danni enorme a pazienti oncologici, cardiologici e diabetici». Sul Covid, infine, si smarca dai colleghi governatori. «Noi non chiediamo la modifica dei colori ma guardiamo la sostanza: a volte ho la sensazione che – conclude – qualche collega chiede che sia rotto il termometro per non misurare la febbre. Dicono che arrivano in ospedale anche per altre patologie oltre al virus: sì, ma sempre Covid sono».

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