In palio ci sono centinaia di ricorsi vinti, migliaia di multe illegittime e decine di milioni di euro ma nonostante una matassa così aggrovigliata il presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca non si è degnato nemmeno di rispondere all’interrogazione presentata ben due mesi e mezzo fa dai consiglieri del Pd Alessandro Landolfi e Salvatore Lettera su una delle tante “genialate” di Antonello Velardi. Durante il suo primo mandato, il sindaco di Marcianise ebbe la brillante idea di far installare un tutor sulla strada provinciale 335. Il limite di velocità stabilito era da traffico cittadino, praticamente l’arteria doveva essere percorsa a passo d’uomo per non rischiare di incappare in multe salatissime. Da quel provvedimento scaturirono contravvenzioni a cascata e conseguenti raffiche di ricorsi. Alla fine il tutor fu rimosso dal commissario prefettizio. La scellerata decisione di Velardi scatenò un effetto domino devastante. Chi contestò i verbali, con tanto di spese legali, non è stato costretto a pagare le multe salate. I poveri automobilisti che non presentarono ricorso hanno sborsato ingenti gruzzoletti di denaro. Somme alla mano il Comune di Marcianise ha incassato indebitamente quasi 3,4 milioni di euro su un totale di 16.192.642 milioni. Le scelte “creative” di Velardi quasi non fanno più notizia (danni sì), ma le responsabilità non riguardano solo il sindaco marcianisano. Parimenti colpevole è Magliocca. Il tutor incriminato copriva un tratto di strada della provinciale 335. E la Provincia di Caserta ne autorizzò l’installazione senza verificare la conformità alle norme del codice stradale. Il combinato disposto degli errori del Comune di Marcianise e dell’Ente presieduto da Magliocca ha aperto una questione strettamente contabile. Su questo punto si sono soffermati i consiglieri provinciali Landolfi e Lettera.
Il 25 gennaio scorso i due esponenti dem hanno interrogato Magliocca, chiedendo risposta scritta, per conoscere se “il Comune di Marcianise ha comunicato alla provincia di Caserta l’ammontare dei proventi derivanti dal predetto sistema di rilevamento della velocità”. Inoltre hanno chiesto chiarimenti sulle somme attribuite e versate (sono state versate?) alla Provincia di Caserta. E se l’Ente nel proprio Bilancio ha disposto un capitolo specifico in entrata per dette somme: “I proventi delle sanzioni derivanti dall’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità, attraverso l’impiego di apparecchi o di sistemi di rilevamento della velocità, sono attribuiti, in misura pari al 50 per cento ciascuno, all’ente proprietario della strada su cui è stato effettuato l’accertamento o agli enti che esercitano le relative funzioni e all’ente da cui dipende l’organo accertatore”. I consiglieri provinciali Landolfi e Lettera rimarcarono nell’interrogazione come “il 50% dei proventi derivanti dalla violazione dei limiti di velocità accertati dal Comune di Marcianise sulla strada di proprietà provinciale SP335 devono essere attribuiti e corrisposti alla Provincia di Caserta”. Praticamente su 3,4 milioni di euro incassati dall’amministrazione Velardi la metà doveva essere versata nelle casse provinciali. Anche per questo il gruppo consiliare Pd chiese di “diffidare il Comune di Marcianise di adottare le opportune azioni per il recupero delle somme in questione e informare di quanto accaduto la sezione controllo della Corte dei Conti”.
Come è possibile che a Magliocca sia sfuggito un mancato introito di 1,7 milioni di euro nonostante le casse della Provincia siano più rosse delle zone maggiormente colpite dal Covid? Indossiamo i panni dello scemo del villaggio e concediamo all’esponente di Forza Italia il beneficio di non sapere nulla della vicenda, che per un amministratore già sarebbe come una condanna a morte (riscalda la poltrona?). Ma dopo l’interrogazione di Landolfi e Lettera non poteva non sapere. Perché non ha mosso un dito? L’inspiegabile inerzia di Magliocca ha indotto i due consiglieri provinciali del Pd a diffidare il presidente della Provincia a rispondere all’interrogazione presentata il 25 gennaio. “In difetto di un vostro urgente riscontro – recita l’ultimo passo della diffida dei rappresentanti dem-, saremo costretti a tutelare compiutamente i diritti e gli interessi dell’Ente nelle sedi competenti”. La diffida è stata inviata anche al prefetto di Caserta. E alla Corte dei conti. Va bene, anzi male, che Magliocca si sente il padrone della Provincia, ma si spera che gli sia rimasta almeno l’umiltà di mostrare rispetto istituzionale verso la Prefettura e i giudici contabili. In caso contrario ci troveremmo di fronte ad una preoccupante ipertrofia dell’io.