Il re di Spagna Felipe VI è arrivato nelle zone colpite dalle alluvioni e che finora hanno provocato 214 morti, come mostrano le immagini delle tv. Re Felipe di Spagna è stato contestato dalla folla sui luoghi delle alluvioni e alcune persone gli hanno lanciato anche fango, secondo le immagini trasmesse dalla tv spagnole. In un clima di enorme tensione e caos, la comitiva formata dai due reali, Pedro Sanchez e il presidente della comunità velenciana Carlos Mazon, ha ricevuto lanci di fango dalla popolazione di Paiporta, esasperata. Tanti gridano «assassini», come si vede dalla tv spagnola. L’autorità del meteo statale spagnola, Aemet, ha appena lanciato l’avviso rosso per le piogge torrenziali nella provincia di Almería. «Possibili straripamenti di canali e allagamenti. Il pericolo è estremo! Non viaggiare se non strettamente necessario!», si legge nel messaggio postato sui social.

Secondo le autorità è stata ripristinata l’elettricità per il 94% delle utenze, ma 7mila persone restano ancora senza luce e in migliaia senza acqua. Al quinto giorno dalle inondazioni si riducono le speranze di trovare sopravvissuti fra i ‘desaparecidos’ il cui numero è ancora imprecisato. Le ricerche sono concentrate nei parcheggi di centri commerciali e abitazioni rimasti finora isolati dalla marea di fango. Si temono decine di vittime intrappolate nel parking del centro commerciale Bonair di Aldaia, dove le idrovore hanno aspirato da ieri il 75% dell’acqua che arriva a quattro metri di altezza nei due piani interrati. Nel parcheggio sono entrati i vigili del fuoco e i militari dell’Ume con alcuni scafi, per cercare persone nelle auto sommerse in quello che potrebbe essere un enorme cimitero di fango. La Protezione civile ha attivato team di psicologi per assistere i familiari delle possibili vittime. Continuano le operazioni di soccorso anche nel parcheggio del supermercato Consum, a Benetusser, dove fra le auto ingoiate dall’acqua si cercano almeno 20 persone. «Non si stimano 1.900 dispersi. 1900 è il numero di chiamate al 112 di familiari che non hanno notizie dei propri cari, ma in gran parte questo risponde alla mancanza di comunicazioni», ha chiarito il ministro dell’Interno, Fernando Grande Marlaska ieri sera alla Cadena Ser. «Stime del genere ci indurrebbero in errore e non generano fiducia», ha aggiunto. La priorità dei militari dell’Unità di emergenza (Ume) e dei servizi di emergenza è trovare eventuali sopravvissuti e ripristinare strade e infrastrutture per fare arrivare aiuti alle popolazioni colpite. Il presidente della Generalitat, Carlos Mazòn, ha chiesto ieri sera che si uniscano sette ministri del governo centrale ai lavori del Centro di coordinamento delle emergenze per la gestione della catastrofe, che resta sotto il suo mandato, nonostante le incendiate polemiche sui ritardi nel lanciare l’allarme alle popolazioni dell’arrivo della Dana e nei successivi soccorsi. La circolazione nelle zone colpite della provincia di Valencia resta limitata ai mezzi di soccorso, ai servizi sanitari e di emergenza, ai residenti e a coloro che assistono persone disabili o dipendenti. A causa dell’allerta gialla dichiarata per l’avviso di Amet, la società statale di meteorologia, sul versante di Levante, per piogge torrenziali previste oggi, la Generalitat ha vietato l’accesso di volontari ad almeno 11 comuni colpiti dalle alluvioni.

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