Stefania Rodà sta facendo piazza pulita. E a Casaluce ce n’era davvero bisogno. Dopo le pessime gestioni politico-amministrative di Rany Pagano, che ha dominato la città per 10 anni, e del suo ex fido successore Antonio Tatone, in carica per un anno e mezzo con danni annessi e connessi, il commissario prefettizio sta riconducendo il Comune sulla strada della legalità. Che la Rodà fosse un funzionario all’altezza del compito non è una novità. Si è sempre fatta valere in tutti gli enti locali dove è stata “inviata” come timoniere dopo gli scioglimenti anticipati dei consigli comunali. Il suo operato a Casaluce è solo la conferma della sua serietà e competenza. L’ultimo chiaro segnale che dimostra come le cose siano radicalmente cambiate rispetto alle amministrazioni Pagano-Tatone arriva dall’annullamento in autotutela della determina (la n. 514/2018) di indizione della gara di 3.215.000 euro per l’affidamento della “Concessione della progettazione ed esecuzione, direzione dei lavori, contabilità, conto finale, realizzazione e gestione dell’ampliamento del cimitero comunale da realizzarsi in project financing”. Al bando pubblico, indetto tramite l’Asmel, aveva risposto un solo partecipante, il “Fenix Consorzio Stabile S.C.A.R.L”, che tra gennaio e febbraio scorsi, tramite il rappresentante legale, ha presentato più istanze per la conclusione del procedimento e la conseguente aggiudicazione dell’appalto. Una richiesta bocciata in toto dal Comune sulla scorta della sentenza del Consiglio di Stato (la n. 6975/2020), relativa ad una gara bandita proprio dall’ente locale, con la quale i supremi giudici amministrativi hanno stabilito che “l’Asmel non può rivestire la posizione di centrale di committenza, con conseguente illegittimità dell’intera procedura concorsuale”. Nella determina di annullamento Maurizio Di Grazia, responsabile dell’area Lavori pubblici, fa presente che oltre al Consiglio di Stato anche l’Anac si è pronunciata sull’Asmel. “L’Autorità Nazionale Anticorruzione – si legge nel provvedimento – già il 30 aprile 2015 ebbe a rappresentare, con propria Deliberazione numero 32 che: il Consorzio Asmez e la società consortile Asmel non rispondono ai modelli organizzativi indicati dall’art. 33 comma 3-bis del d.lgs. 163/06, quali possibili sistemi di aggregazione degli appalti di enti locali, sulla base delle considerazioni contenute nella parte motivazionale del presente atto deliberativo; pertanto, la società consortile Asmel non può essere inclusa tra i soggetti aggregatori di cui all’art. 9 del d. l. n. 66/2014, né può considerarsi legittimata ad espletare attività di intermediazione negli acquisti pubblici, peraltro senza alcun limite territoriale definito; conseguentemente, sono prive del presupposto di legittimazione le gare poste in essere dalla predetta società consortile Asmel”. In poche parole le gare effettuate tramite l’Asmel sono illegittime. Da qui la decisione del Comune di Casaluce di annullare la determina 514/2018, adottata sotto l’impero Pagano. L’architetto Di Grazia ha anche precisato che con separato e successivo atto si provvederà a determinare, nelle modalità e tempi di affidamento, i lavori di completamento del cimitero comunale secondo i principi di trasparenza, imparzialità, buon andamento e buona amministrazione. Che belle parole: trasparenza, imparzialità, buon andamento e buona amministrazione. A Casaluce non si sentivano da almeno 11 anni.
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